Roma, svenimenti alla mostra "Real Bodies": via le sospensioni

Davanti ai cadaveri plastinati e ai performer sospesi in aria con dei ganci i visitatori si sono sentiti male

Roma, svenimenti alla mostra "Real Bodies": via le sospensioni

Continua a far discutere la mostra "Real Bodies, scopri il corpo umano". Dopo i sessantatre malori registrati a Milano, in soli due giorni a Roma tredici persone si sono sentite male.

L'esposizione dei trecentocinquanta fra corpi e organi trattati con la tecnica della plastinazione attrae molti visitatori ma non tutti riescono a sopportare la vista di quelli che, di fatto, sono cadaveri. Come riporta Il Messaggero, ad appena due giorni dall'apertura della mostra nella Capitale, sono stati diversi gli svenimenti e i visitatori scioccati, tra cui anche un minorenne. Per evitare episodi simili gli organizzatori hanno quindi deciso di eliminare dall'esposizione le performance delle sospensioni multiple: si tratta di un'antica pratica che permette ai performer di rimanere per molto tempo appesi a peso morto assicurati a ganci metallici conficcati nello strato più esterno della pelle. Sabato scorso nel primo pomeriggio, racconta il quotidiano romano, alla vista dei corpi sospesi, un ragazzo di 16 anni si è accasciato sulle gambe ed è poi caduto a terra riportando anche un piccola ferita alla testa.

"Per fortuna si è ripreso subito ed è stato medicato e assistito dal personale della mostra finché abbiamo rintracciato i genitori poco distante ai quali lo abbiamo affidato caldeggiando l'intervento del 118", racconta al Messaggero Mauro Rigoni, titolare della società Venice Exhibition che promuove l'evento.

A questo primo mancamento ne sono seguiti una dozzina: due ragazze di 18 e 26 anni si sono sentite male anche loro davanti alle sospensioni, una signora inglese che è stata male nella sezione della riproduzione davanti ai feti in vitro e un anziano che soffre di claustrofobia colto da vertigini e capogiri davanti al tavolo autoptico, il resto delle 11 vittime di malori hanno riferito sensibilità alla vista del sangue.

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