Cronache

Roma, (Raggi)rata l'ordinanza

Al grido di “nessuno fermerà la nostra sete” un gruppo di romani, ieri notte, ha trovato il modo di aggirare l’ordinanza anti-alcol firmata dal sindaco Virginia Raggi

Roma, (Raggi)rata l'ordinanza

Al grido di “nessuno fermerà la nostra sete” un gruppo di romani, ieri notte, ha trovato il modo di aggirare l’ordinanza anti-alcol. Sfruttando quell’anomalia del provvedimento che vieta agli esercenti di vendere alcolici dopo le 22 e di consumarli in tutti i municipi della città, eccetto uno. Quello di “casa Raggi”.

Allora a Roberto Di Leo ed Elena Cecchi, organizzatori del flash mob, è venuta subito l’idea. “Stavamo commentando un post su Facebook a proposito dell’ordinanza – spiega Roberto a Il Giornale.it – ed Elena ha scritto: ‘Io le andrei a bere sotto casa’, una frazione di secondo e arriva l’illuminazione: Facciamolo!”. Nasce così l’evento social “Spaccarsi abbestia sotto casa del sindaco Virgina Raggi” ed è subito un successo: 12 mila persone interessate e 4,4 mila partecipanti. “Il Municipio XIV – si legge infatti nella descrizione dell’evento – è miracolosamente rimasto escluso dall’ordinanza anti-alcol. Per festeggiare l’avvento di questa infausta normativa siete tutti invitati a spaccarvi le natiche a colpi di birre calde sotto casa del sindaco Raggi che, guarda caso, risiede proprio nel XIV Municipio. Orsù dunque! Che la festa abbia inizio!”.

La boutade virtuale, ieri notte, si è tramutata in un “gigantesco party delocalizzato”. I luoghi di ritrovo “per evitare casino” vengono svelati nel corso della serata: via Mattia Battistini, piazza Socrate, piazza della Balduina. Centinaia di persone s’incontrano, a macchia di leopardo, per bere e brindare fino alla mattina. “Alla faccia del sindaco smemorato” che “forse doveva qualche favore a qualcuno e per questo ha trascurato di estendere il divieto anche in questo municipio”. Dove abita e dove, nel 2011, ha iniziato la sua carriera politica alla testa di un comitato di quartiere.

Ma, oltre alla bizzarra eccezione, qui si contesta anche il merito del provvedimento. “Smetti di vendere i coltelli perché la gente ci ammazza le persone?”. Perché “la cosa più idiota del mondo è che quando qualcosa non funziona anziché ripararlo vieti il comportamento che porta al danno”. Prassi amministrativa per la prima cittadina che, in questi mesi, si è distinta per inerzia gestionale. “A partire dal ‘No’ alle Olimpiadi per paura della corruzione”. Proseguendo con le buche: “Invece di coprirle ha messo nuovi limiti di velocità”. Per non parlare della malandata rete idrica della Capitale: “Ha preferito chiudere i nasoni piuttosto che ripararla”.

E pensare che tra i protagonisti del flash mob qualcuno l’ha persino votata. Non resta quindi che bere per dimenticare la delusione, sperando che il tintinnio dei bicchieri risvegli lo spirito rivoluzionario del Movimento delle origini. Spiega ancora Roberto: “Contestiamo l’operato della Giunta festeggiando tutti insieme. Gandhi sarebbe fiero di noi”. E su questo non c’è dubbio, la serata si svolge all’insegna della goliardia e del pacifismo. Proprio come avevano raccomandato gli organizzatori con un post pubblicato sulla bacheca dell’evento: “Si tratta di una manifestazione allegra e goliardica. Se venite per fare casino/importunare/spaccare il c***o, state a casa che è meglio”.

Grande assente della serata proprio la festeggiata. Il sindaco di Roma sembra non aver gradito la “pugnalata” della rete che, a sua insaputa, le ha organizzato un personalissmo “V-Day”. Davvero un peccato perché, da quando a Palazzo Senatorio lo streaming non va più di moda, capirci qualcosa è diventato difficile.

E qualcuno le avrebbe tanto voluto domandare: “Seriamente Virgì, ti giuro non lo dico a nessuno; mi spieghi perché il tuo municipio no? Se l’hai fatto per salvaguardare il tuo Bangladesh di fiducia ci posso anche stare, però avresti potuto dirlo subito”.

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