Romeno si finge sacerdote e tenta truffa da 25mila euro

In gergo criminale si chiama "bidone", nella pratica è una truffa internazionale in piena regola molto sofisticata

Romeno si finge sacerdote e tenta truffa da 25mila euro

L'ultimo caso di questa formula di raggiro è stata sventata ieri dalle forze dell'ordine a Roma, grazie all'aiuto di un semplice cittadino.

È successo nel prestigioso quartiere di Prati, a due passi dal vaticano nell'elegante via Cola di Rienzo. Qui, nella hall di un albergo, si è svolto l'incontro che, se le cose fossero andate come da programma per i truffatori, avrebbe portato a un ingente danno ad una famiglia di portoghesi, seppure benestanti.

Dal Portogallo, sono stati attirati a Roma con l'offerta di un milione di euro, per la casa con vista sull'oceano che volevano vendere nella penisola iberica. Al primo incontro i truffatori si sono presentati come intermediari ed hanno prospettato alla famiglia una provvigione, da versare solo ad affare concluso, di 25mila euro. L'unica condizione posta era di verificare di persona i contanti per poi versarli in banca.

L'appuntamento conclusivo, in cui i venditori dovevano ricevere il milione di euro per pagarne 25mila agli intermediari, è stato fissato nella hall di un albergo. Per l'occasione uno dei truffatori si è presentato vestito da prete, distribuendo santini e crocefissi. A questo punto, arriva la truffa: con una mossa da prestigiatore e con la scusa di verificare la veridicità delle banconote, il finto prete scambia il pacchetto datogli dai portoghesi, sostituendo il denaro autentico con carta straccia.

Quando è rientrato in possesso della busta il capo famiglia si è accorto dello scambio, ma i truffatori erano già in fuga. Determinante l'intuizione di un passante che, vedendo il "prete" correre, inseguito da una famigliola, ha chiamato il 113. Subito volante del commissariato Prati ha raggiunto il fuggitivo e gli inseguitori.

Chiarita la dinamica dei fatti, S.F.

, queste le iniziali del 41enne romeno vestito da sacerdote, è stato arrestato per truffa aggravata, mentre la famiglia portoghese è rientrata in possesso dei 25 mila euro. Proseguono le indagini per identificare i complici.

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