Roma, rubinetti chiusi ma le perdite d'acqua non vengono riparate

In queste ore in cui il tempo – proprio come l’acqua – è agli sgoccioli si registrano nuove perdite. L'ultima, segnalata ad i tecnici Acea, è in corso da oltre quindici ore e nessuno ha ancora provveduto a ripararla

Roma, rubinetti chiusi ma le perdite d'acqua non vengono riparate

Acqua, tanta acqua zampilla copiosa sul manto stradale fino a ricoprirlo quasi interamente. Siamo in via Bernardino Ramazzini, nel quartiere romano di Monteverde, dove da più di quindici ore è stata segnalata l’ennesima perdita di acqua e nessuno ha ancora provveduto a ripararla (guarda il video).

Una prassi per gli abitanti di zona che, qualche giorno fa, ne avevano denunciata un’altra che va avanti, indisturbata, da due settimane.

“Ho chiamato Acea personalmente almeno cinque volte – spiega un residente a Il Messaggero – Sono venuti e hanno accertato che il danno è di loro competenza. I tempi? La loro unica risposta è che ci sono delle procedure complicate”.

Scene che fanno male al cuore, soprattutto in queste ore in cui il tempo – proprio come l’acqua – è agli sgoccioli. L’attesa si fa di ora in ora più snervante. L’inizio del “piano emergenza” di Acea Ato 2 e dell’annunciato razionamento idrico è previsto “entro e non oltre” la mezzanotte di questo venerdì. Ed il Campidoglio si è già affrettato a diffondere un prezioso decalogo – “controlla i rubinetti”, “fai la doccia anziché il bagno”, “preferisci lo sciacquone a scarico differenziato” e via dicendo – sull’utilizzo parsimonioso dell’acqua.

Ma allora “com’è possibile – domanda il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori a proposito dei continui sversamenti d’acqua – tollerare uno spreco del genere nella stagione che sta vedendo contrapporsi in maniera ignobile Roma Capitale, Regione Lazio e Acea sul prelievo dai bacini idrici?”. La verità è che “le istituzioni litigano e si scaricano a vicenda le responsabilità, giocando a nascondino con le ordinanze come quella della Regione verso Acea introvabile sul sito internet, alla faccia della trasparenza. È assente tutta quella filiera di controllo, prevenzione e manutenzione della rete idrica e della cura ambientale che permetterebbero anche in situazioni limite di siccità come quella attuale, di non allarmare la cittadinanza ma procedere in maniera ragionata e adeguata come si richiede a una grande Capitale”.

Così – tra responsabilità palleggiate, tubature colabrodo ed interventi di riparazione lumaca – lo sperpero dell’acqua prosegue.

Ed al netto della straordinaria siccità degli ultimi giorni e delle precipitazioni che segnano il meno 21 per cento rispetto all’anno precedente, tutto questo ci dà il polso di come a Roma si sia innescata una crisi che non è figlia dell’emergenza bensì di un lento e costante processo di deterioramento della rete idrica. A cui si deve la dispersione di circa il 40 per cento dell’acqua. Giorno per giorno. Goccia dopo goccia.

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