Cronache

La madre del ragazzo ucciso: "Carabiniere marcisca in cella". Salvini: "Fermarsi all'alt è un obbligo"

Sale la tensione dopo l'omicidio di Davide Bifolco. A Roma scritte contro gli agenti: "La pagherete". I genitori: "No a violenze in suo nome"

I familiari di Davide Bifolco sfilano in corteo nel Rione Traiano
I familiari di Davide Bifolco sfilano in corteo nel Rione Traiano

"La morte, soprattutto se di un giovane, è sempre una tragedia. Ma fermarsi all’alt dei Carabinieri è un obbligo". A scriverlo su Twitter è Matteo Salvini, che torna così sulla morte di Davide Bifolco, il 17enne ucciso dai carabinieri a Napoli.

Una frase che contribuisce a far montare la polemica sulla vicenda, mentre a Roma sono spuntate una trentina di scritte contro le forze dell’ordine: "Sbirri assassini pagherete anche Napoli", recitava uno degli slogan trovati sul muro di viale Carlo Felice, in zona Esquilino. Si temono tensioni oggi pomeriggio per il presidio organizzato nel luogo dove è morto il ragazzo e di cui la questura non è stata formalmente informata. Dietro la manifestazione ci sarebbero anche alcuni centri sociali e antagonisti della città.

Il corteo, formato da oltre 400 persone, è partito alle 16 dalla rotonda Cinthia diretto verso viale Adriano. In testa, appena dietro lo striscione "Vogliamo giustizia per questo figlio di Napoli" e alcune decine di motorini, ci sono la madre, lo zio e il fratello di Davide. "Davide vive", "Assassini con la divisa", "Lo Stato non ci tutela", sono gli slogan scanditi dai partecipanti. "Deve marcire in carcere, non deve avere un’ombra di pace per tutta la vita", dice Flora, la mamma del ragazzo ucciso. "I delinquenti sono loro, dovrebbero tutelarci. Quel carabiniere deve pagare", aggiunge l'altro figlio, Tommaso.

Non sono mancati gli scontri e i momenti di tensione: durante il corteo i manifestanti si sono fermati davanti alla caserma dei carabinieri del Rione Traiano dove era schierato un cordone di polizia in assetto antisommossa. Inevitabile il faccia a faccia durante il quale gli organizzatori della protesta sono riusciti a tenere calmi i manifestanti. Quando il corteo sembrava essersi sciolto, però, un gruppo di persone ha ripreso la marcia e organizzato un blocco stradale con cui vine fermato anche un autobus. Poi il gruppo si è spostato all’uscita della tangenziale di Fuorigrotta, che viene bloccata. A quel punto è iniziato un lancio di oggetti contro la polizia che ha risposto con i lacrimogeni, riportando la calma e consentendo la rimozione del blocco. Si parla anche di un funzionario della Digos aggredito.

La famiglia prende le distanze da ogni episodio di violenza: "Nostro figlio deve essere ancora seppellito, nessuno e dico nessuno deve sentirsi autorizzato a compiere atti di violenza anche verbale in suo nome. Chi vuole bene a Davide deve rispettarlo. Noi chiediamo soltanto giustizia. Chi usa la violenza in suo nome non sa quanto danno fa a lui e alla nostra famiglia", dicono Giovanni Bifolco e Flora Mussorofo, i genitori di Davide.

Continuano intanto le indagini a Napoli: i carabinieri sono alla ricerca di telecamere collocate lungo il tragitto dove si è svolto l’inseguimento fino alla sua tragica conclusione, anche se i dispositivi del Comune erano tutti disattivi. Sono stati interrogati il militare di 32 anni, indagato per omicidio colposo, che ha sparato al ragazzo e Salvatore Triunfo, uno dei giovani che erano sul motorino, mentre si cerca il terzo passeggero dello scooter. Le versioni dei due sono contrastanti: il carabiniere sostiene che il colpo è partito accidentalmente mentre tentava di immobilizzare Davide, l'altro ribadisce che la vittima è stata colpita alle spalle. A quanto si è appreso, secondo i primi accertamenti il colpo sarebbe stato sparato a distanza ravvicinata e avrebbe

538em;">raggiunto Davide al torace, ma per avere certezze bisogna aspettare i risultati dell'autopsia che sarà effettuata lunedì contemporaneamente alla perizia balistica.

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