Cronache

A Sanremo blitz contro i "furbetti dell'ombrellone"

Polizia municipale e Guardia costiera hanno compiuto un blitz in tutto il litorale sanremese, confiscando un totale di quarantotto oggetti, tra cui sedici ombrelloni e ventuno tra sdraio e lettini

A Sanremo blitz contro i "furbetti dell'ombrellone"

Non solo "furbetti" del cartellino, a Sanremo, città diventata un caso nazionale, nell'autunno scorso, dopo che oltre cento dipendenti comunali vennero indagati per l'infedele timbratura del cartellino.

Oggi, invece, ad aggiudicarsi un posto di rilievo sono i cosiddetti "furbetti" dell'ombrellone: soprattutto turisti che per assicurarsi un posto in prima fila nella propria spiaggia libera preferita, sistemano sdraio e ombrelloni, già dal giorno prima (ma a volte li lasciano anche per una settimana), in modo da battere la concorrenza della folla mattutina.

E sì perché a Sanremo, regno degli stabilimenti balneari, trovare una spiaggia libera è diventata un'impresa piuttosto ardua. Polizia municipale e Guardia costiera, che ormai sanno bene come funziona, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, stamani, hanno compiuto un blitz (foto) in tutto il litorale sanremese, confiscando un totale di quarantotto oggetti, tra cui sedici ombrelloni e ventuno tra sdraio e lettini. E chi ha subito il sequestro delle attrezzature da spiaggia si guardi bene dal rivolgersi ai vigili o alla Capitaneria di porto per chiederne la restituzione, perché si vedrebbe congedare con un verbale da duecento euro per occupazione abusiva di area demaniale.

Il comandante della Guardia Costiera di Sanremo, Vincenzo Fronte spiega che: "L'abbandono di sdraio, ombrelloni o affini, sulla spiaggia contrasta con l'articolo quattro dell'ordinanza balneare del Comune di Sanremo, la quale vieta di lasciare incustoditi sulle stesse: ombrelloni, sedie a sdraio, tende o altre attrezzature".

E poi: “Il piazzare questo materiale anzitempo per poi lasciarlo o depositarlo in spiaggia per il giorno dopo, allo scopo di riservarsi un pezzo di arenile pubblico – conclude Fronte - oltre a costituire un malcostume nei confronti del diritto di tutti al libero uso delle spiagge, configura una violazione amministrativa, sanzionata con duecento euro".

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