Anche gli scrittori e gli intellettuali di riferimento sbagliano e scivolano sulla grammatica. È quello che è successo a Roberto Saviano che su Twitter ha cinguettato sulla morte di un ragazzo ucciso a Napoli rilanciando il suo pezzo pubblicato su Repubblica in cui racconta di una "faida generazionale" in Campania.
"Un ragazzo di 17 anni che viene sparato di notte, rincorso e giustiziato, colpevole o innocente che sia, ci riguarda", ha scritto il giornalista sul social network.
Un ragazzo di 17 anni che viene sparato di notte, rincorso e giustiziato, colpevole o innocente che sia, ci riguarda. http://t.co/hFk8HP5Kfs
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 8 Settembre 2015
Impossibile non notare quel "che viene sparato" che probabilmente è una
locuzione comune in napoletano, ma che di certo non è accettabile in italiano. Forse Saviano voleva concedersi una licenza poetica in un tweet in cui parlava della Napoli popolare, ma di certo non ci fa una bella figura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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