Pomezia, bomba distrugge le auto di Sigfrido Ranucci: "Usato un chilo di esplosivo, poteva uccidere"

La deflagrazione ha distrutto il veicolo del conduttore di Report e danneggiato quello della figlia, oltre alla casa accanto. La solidarietà di Meloni: "Libertà e indipendenza dell'informazione sono valori irrinunciabili"

Pomezia, bomba distrugge le auto di Sigfrido Ranucci: "Usato un chilo di esplosivo, poteva uccidere"
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Attimi di terrore nella notte a Campo Ascolano, frazione del comune di Pomezia alle porte di Roma, dove un ordigno è esploso davanti all’abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci. L’esplosione ha provocato la distruzione di due automobili, una appartenente al conduttore della trasmissione Report e l’altra alla figlia. "L'auto è saltata in aria danneggiando anche l'altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche, avvisato il prefetto. La potenza dell'esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento", si legge in un post sul profilo ufficiale della trasmissione. Sarebbe stato un ordigno di probabile natura artigianale a deflagrare: sono però in corso le verifiche degli artificieri dei carabinieri sul tipo di materiale utilizzato per confezionare la bomba. Dalle prime verifiche, risulta che la bomba non aveva un timer e che è stata posizionata tra due vasi all'esterno della villetta.

Non ci sono feriti e le indagini sono in corso per ricostruire la dinamica dell'evento e individuare i responsabili. Sono al lavoro anche i pm dell'antimafia, che al momento stanno procedendo per danneggiamento con l'aggravante del metodo mafioso in attesa di ricevere le prime informative dalle forze dell'ordine intervenute. "Mia figlia è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell'esplosione, potevano ammazzarla", ha affermato al Corriere Ranucci, secondo cui "potrebbe non essere una coincidenza il fatto che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report". Il conduttore ha anche riferito che è stato usato "un chilo di esplosivo". Attorno alle otto del mattino, il giornalista ha spiegato all'Ansa di essere "in auto con la scorta dei carabinieri e sto andando a denunciare quanto accaduto. Sembra che si tratti di un ordigno rudimentale, ma ora bisogna vedere la natura dell'esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice". Ranucci ha inoltre spiegato che "una cosa singolare è che io mancavo da tre giorni e sono tornato ieri. Le auto sono esplose mezz'ora dopo che sono passato".

La vicina di casa: "Ha tremato tutto"

"L'esplosione, penso l'abbia sentita tutta la zona, tutto il quartiere. È accaduto verso le 22.15, 22.20. Noi abitiamo giù in fondo, alla fine della via. A noi hanno tremato i quadri, le finestre, a me sono cascati alcuni quadri. È stata veramente, veramente tanto forte, ha fatto paura". Lo racconta ai giornalisti Rebecca, una ragazza che abita vicino alla casa di Ranucci. "Sappiamo chi vive qui però nessuno di noi aveva pensato a una bomba. L'esplosione è stata così forte che anche di fronte a casa mia eravamo tutti affacciati".

"Un gesto gravissimo, vile, inaccettabile.Un ordigno ha fatto esplodere l'auto di Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi.A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza". Così il ministro Guido Crosetto sul profilo X del ministero della Difesa. "La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l'indipendenza dell'informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere", si legge in una nota di Palazzo Chigi. Sui social anche la solidarietà di Salvini: "Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile. Totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia". Il leader di Azione Carlo Calenda ha parlato di "atto molto preoccupante anche nelle modalità che non si vedevano da tempo".

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è intervenuto sulla questione: "Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione".

Ferma condanna anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein: "L’attentato a Sigfrido Ranucci è un attentato alla democrazia e alla libertà di informazione. Un attacco vile e pericoloso a una persona già sotto scorta per aver svolto il suo lavoro di giornalista d’inchiesta, un attacco che richiede la reazione e la presenza delle istituzioni.

Non possiamo accettare alcuna intimidazione al giornalismo d’inchiesta. Sia fatta piena luce sui responsabili e la matrice di questo gravissimo attentato. A Sigfrido Ranucci e sua figlia voglio esprimere la massima solidarietà e vicinanza mia e di tutto il Partito Democratico".

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