Il male che resta dal passato

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Il male che resta dal passato
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Insegno in un liceo di Milano, ho 43 anni e ho concluso una relazione di un decennio con un’avvocatessa con la quale ho convissuto. Da qualche mese a questa parte frequento una collaboratrice scolastica (oggi si chiamano così, un tempo sarebbe stata una bidella) dell’istituto nel quale lavoro. È una donna dolcissima, poco più giovane di me, timida, provata dalla vita ma ottimista e buona. Ecco, non è una di quelle persone guastate dalle avversità. Lei ha un orrendo matrimonio alle spalle con un uomo violento che, nel corso della loro terrificante relazione, le ha persino impedito di avere dei figli. Si è trasferita a Milano con la madre e la sorella lasciandosi tante cose orrende alle spalle ed è approdata nella mia stessa scuola. Qui ha faticosamente ricominciato e oggi mi sembra serena, ma certo neppure io sono in grado di cancellare tutto il male subito in passato. La nostra relazione è partita piano, quasi con timore ma ormai stiamo insieme da un po’ e a me piacerebbe che lei fosse meno guardinga. Vorrei che accettasse di conoscere i miei amici, per esempio, e sarei pronto a ufficializzare la nostra unione anche in istituto. Ma lei continua a dire “che ci figura ci fai a dire che stai con una bidella?”... Mi addolora profondamente il suo modo di sentirsi e di vivere il nostro rapporto. Ma non so cosa fare per rassicurarla.
Matteo


Non credo per niente al fatto che lei non sappia come rassicurarla. Innanzitutto perché quando una persona è davvero innamorata riesce a sintonizzarsi sull’altra alla perfezione e poi perché da lei, Matteo, mi aspetto persino di più. Si capisce da come la descrive quanto tenga a questa donna e dal fatto che vorrebbe “cingerla” con la sua vita ancora più di quanto stia facendo ora. Incurante del fatto che, all’interno della stessa scuola, occupiate posizioni tanto diverse. La sua fidanzata è ferita e spaventata. E ricordi che ciò che di più tremendo riescono a fare questi sedicenti uomini che alzano le mani sulle donne e le costringono a dei matrimoni che sono in realtà lunghi sequestri, è di convincere le loro vittime di non valere nulla e di meritarsi ancora meno.

Chissà cosa sembrerà alla sua “ragazza”, oggi, avere accanto un compagno attento, gentile e rispettoso che la “vede” davvero. Dall’inferno dal quale è riemersa, lei le sembrerà un sogno e i sogni, si sa, vanno maneggiati con cura. Le dia tempo.

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