Cronache

Costa Concordia, Schettino in aula. Un naufrago gli stringe la mano

Il Codacons pubblica l'audio dell'ex comandante della Concordia. Al via la maxi udienza a Grossetto con l'incidente probatorio. Schettino in aula: "Voglio metterci la faccia"

Costa Concordia, Schettino in aula. Un naufrago gli stringe la mano

"Speriamo che la verità sia accertata presto". Francesco Schettino è arrivato con circa venti minuti di anticipo, passando da un ingresso secondario, al Teatro Moderno di Grosseto per partecipare all’udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della nave naufragata il 13 gennaio davanti all’isola del Giglio. Poco prima dell’inizio dell’udienza, all’ex comandante si è avvicinato una persona che era a bordo della nave. Schettino, sul palco allestito ad aula di tribunale, si è alzato in piedi e gli ha stretto la mano, con un breve scambio di parole. Oltre mille persone tra sopravvissuti, parenti delle vittime e avvocati assistono al Teatro Moderno di Grosseto all'udienza. Il comandante Schettino è entrato da una porta laterale con indosso occhiali scuri.

"La verità deve essere appurata"

"Sì, la verità deve essere appurata": si è rivolto così Francesco Schettino a Luciano Castro, una delle prime persone tratte in salvo nel naufragio della Costa Concordia. "Speriamo che la verità sia accertata", aveva detto Castro, salutando con una stretta di mano l’ex comandante durante una pausa dell’incidente probatorio in corso al Teatro Moderno di Grosseto.

La perizia

Le 270 pagine della perizia sono state consegnate dai tecnici nominati dal gip di Grosseto ai primi di settembre e da stamattina, probabilmente per l’intera settimana, saranno l’oggetto della discussione, delle obiezioni e dei botta e risposta tra le parti in causa. Si svolgerà così l’udienza per l’incidente probatorio, cioè per il confronto sulle "prove" delle cause del naufragio a seguito del quale persero la vita 32 persone.

"Amma fa n'inchino"

Intanto, proprio in vista del processo, il Codacons ha pubblicato un video con un audio del comandante Schettino nel quale quest'ultimo dice chiaramente: "Amma fa n'inchino al Giglio". L'audio proviene dalle registrazioni della scatola nera.

"La colpa non è solo di Schettino"

"Schettino ha le sue responsabilità, ma dietro ci sono altre colpe di cui qualcuno dovrà rispondere". A sostenerlo sono i passeggeri che la notte del 13 gennaio scorso erano sulla Costa Concordia, concordi nel sostenere che la manovra del comandante non è stata l’unica causa della tragedia. Man mano che arrivano al Teatro Moderno di Grosseto per partecipare all’incidente probatorio disposto dalla Procura, ripetono quasi tutti la stessa cosa. "Che Schettino abbia le sue colpe e abbia fatto degli errori - dicono Ernesto Carusotti e sua moglie Paola - è evidente. Ma dietro il suo comportamento ci sono altre cose, altre responsabilità di cui qualcuno dovrà rispondere. Ci sono cose che non hanno funzionato e che vengono fuori dalla scatola nera di cui sicuramente qualcuno dovrà rispondere".

Il sindaco: "Fame di giustizia"

"Fame di giustizia per le vittime e i loro familiari". Il sindaco dell'Isola del Giglio, Sergio Ortelli, chiede che nell'aula di Grosseto venga fatta chiarezza, "in virtù di quel senso umano di giustizia, chiamato a gran voce dalle famiglie delle 32 vittime" del naufragio. Nel frattempo, quattrocento persone sono impiegate quotidianamente per rimettere la nave in posizione verticale: un'operazione che dovrebbe concludersi entro la prossima primavera, per consentire la rimozione del relitto.

Udienza sospesa

Da circa un'ora, l'udienza è stata sospesa e il gip Valeria Montesarchio si è ritirata in camera di consiglio per decidere su alcune eccezioni proposte da Francesco Schettino, tramite il suo difensore Bruno Leporatti. Schettino ha fatto chiedere al suo legale di estendere l’incidente probatorio sulla nave Costa Concordia al timoniere che, secondo la maxiperizia, non comprese un suo ordine di virata mentre veniva eseguito l’inchino davanti all’Isola del Giglio. Il timoniere, un indonesiano, è il prossimo indagato dell’inchiesta, ma la sua posizione si è chiarita dopo l’avvio dell’incidente probatorio nei mesi scorsi.

Eccezioni mosse dalla difesa

Sempre la difesa di Schettino ha lamentato l’impossibilità di effettuare sopralluoghi sulla nave Concordia considerando che i luoghi sono stati modificati per l’operazione di rimozione del relitto.

L’avvocato Leporatti ha sottolineato che in questo modo può utilizzare per la difesa di Schettino solo gli elementi di prova prodotti dall’indagine della procura di Grosseto, che però ora sono irripetibili proprio a causa dei lavori per portare via il relitto.


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