Cronache

Scia di furti e violenze: ma Alfano dov'è finito?

Abruzzo, Toscana, Veneto: in poche ore tre episodi di furto con scasso contraddistinti da un altissimo tasso di violenza. Dov'è finita la sicurezza?

Scia di furti e violenze: ma Alfano dov'è finito?

Tre episodi nel giro di poche ore. Tre furti o tentati tali, tutti contraddistinti da un tasso di violenza senza precedenti.

In Abruzzo un sessantenne massacrato di botte dai ladri

Sabato nel tardo pomeriggio a Giulianova, in provincia di Teramo, un sessantenne è stato sorpreso in casa propria da tre ladri stranieri, due uomini e una donna. I malviventi lo hanno aggredito e gli hanno intimato di rivelare dove fossero nascosti i soldi. Poiché l'uomo non ne aveva, è stato picchiato con inusitata violenza lasciandolo ricoperto di lividi e sanguinante.

Non è la prima volta, peraltro, che il pensionato abruzzese seguiva una di queste sgradite "visite": già due anni fa, racconta Il Centro, i ladri gli si erano introdotti in casa nella notte dell'ultimo dell'anno.

A Grosseto il politico derubato annuncia: "Prendo la pistola"

Nella provincia toscana affacciata sul Mar Tirreno, l'esponente del Nuovo Centro Destra Fabrizio Viggiani è stato assalito dai ladri intorno alle tre di lunedì mattina, quando "un ragazzo alto, longilineo, rapidissimo" si è introdotto in casa sua con l'evidente proposito di rubare. La moglie di Viggiani lo ha sorpreso mentre rovistava nei cassetti della sala e ha urlato terrorizzato. Ha cercato di aggredirla, ma le urla alla fine lo hanno indotto alla fuga.

"Credo che il ladro, per non farsi scoprire, abbia lanciato il nostro micio dalla finestra – dice l'uomo alla Nazione –. Lo stiamo ancora cercando. Sono davvero delle bestie". E la sensazione di impotenza di fronte a una minaccia così concreta ha spinto l'uomo a prendere in considerazione l'ipotesi di fare domanda per il porto d'armi: "La scelta di prendere il porto d’armi è ponderata, ma credo che sia inevitabile. Ero in casa con mia figlia, mia moglie e la nipotina di tre mesi. Mi sono sentito impotente di fronte agli eventi. Ecco, non sapevo come difendermi. Con un’arma sarebbe stato diverso. Le conseguenze? Passerebbero in secondo piano."

A Treviso il derubato sorprende il ladro e lo picchia inneggiando a Mattielli

A San Zenone, nella marca trevigiana, il presidente di un'associazione storica ha sorpreso un trentenne macedone armeggiare vicino alla propria auto e non ci ha visto più. Insieme ad un amico lo ha aggredito a schiaffi e pugni e alla fine "con il sangue che gli usciva dalla bocca alla fine lo abbiamo lasciato andare".

Quindi, riporta la Tribuna di Treviso, ha raccontato il tutto su Facebook inneggiando anche a Ermes Mattielli, il rigattiere condannato dopo aver aggredito alcuni nomadi che si stavano introducendo in casa sua.

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