La sciarpa e quello strano gesto: cosa non torna nella morte della stilista

Chiesta una condanna a 30 anni per Marco Venturi, il fidanzato della stilista Carlotta Benusiglio, trovata impiccata nei giardini di piazza Napoli, a Milano, la notte del 31 maggio del 2016

La sciarpa e quello strano gesto: cosa non torna nella morte della stilista

Il pm di Milano Francesca Crupi ha chiesto una condanna a trent'anni per Marco Venturi, 45 anni, fidanzato della stilista 37enne Carlotta Benusiglio, morta nel 2016. Secondo l'accusa, Venturi avrebbe ucciso la compagna simulando un suicidio. Il 45enne è imputato in abbreviato davanti al gup Raffaella Mascarino anche per stalking e lesioni alla compagna relativamente a fatti avvenuti tra il 2014 e il 2016.

Omicidio o suicidio?

Carlotta Benusiglio fu ritrovata impiccata con una sciarpa ad un albero dei giardini di piazza Napoli, a Milano, la notte del 31 maggio 2016. L'ora esatta del decesso fu fissata attorno alle 4 del mattino grazie a un frame video, recuperato dai nastri delle telecamere di sorveglianza cittadina, che mostravano un lampione oscurato dal cadavere sospeso in aria della 37enne. Una perizia tecnica, eseguita in fase di indagini preliminari, accertò che si sarebbe trattato di suicidio. Il fidanzato della stilista finì nel registro degli indagati dapprima in qualità di persona informata dei fatti, poi con l'ipotesi di reato per istigazione al suicidio e infine con l'accusa di omicidio volontario. Per tre volte - da gip, Riesame e Cassazione - era stata bocciata la richiesta d'arresto per il 45enne formulata dal pm Francesco Gallo finché, lo scorso marzo, il pm Francesca Crupi ha chiesto che l'istanza fosse valutata da un giudice. Così, si è arrivati al processo in abbreviato.

Il "giallo" della sciarpa

Al termine della requisitoria di questa mattina, il pm milanese ha chiesto una pena a 30 anni per stalking, lesioni e omicidio senza attenuanti. Secondo l'accusa, le risultanze materiali emerse fino ad oggi proverebbero il coinvolgimento diretto di Marco Venturi nella vicenda. In particolare, un video delle telecamere di sorveglianza di piazza Napoli immortalerebbero l'uomo nei pressi del parco proprio negli stessi minuti in cui Carlotta Benusiglio moriva. Per il pm, inoltre, la donna non avrebbe avuto abbastanza tempo per legare "con una doppia voluta" la sciarpa all'albero vicino al quale è stata ritrovata. Secondo l'accusa, Venturi avrebbe fornito versioni discordanti sull'accaduto negando di essersi avvicinato al parco.

Le chat

L'ipotesi del suicidio era stata ventilata a seguito di alcuni messaggi intercorsi tra la stilista e il fidanzato. Il Riesame aveva evidenziato "qual era lo stato d'animo della Benusiglio" in riferimento ai "messaggi dalla stessa redatti" nei quali la donna avrebbe manifestato una "chiara volontà suicidaria". Per il pm, invece, la 37enne non avrebbe mai manifestato la volontà di suicidarsi ne aveva tentato di farlo, tesi supportata anche dallo psicoterapeuta che la seguiva. Anzi. Carlotta reagiva alle presunte angherie del fidanzato. In una mail indirizzata a Venturi, la stilista aveva scritto: "Io non sarò mai una persona sottomessa. I tuoi atteggiamenti genereranno sempre una ribellione".

"Vogliamo la verità"

Questa mattina in aula erano presenti anche la madre e la sorella della stilista, assistite dai legali Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini.

"Stiamo andando avanti per arrivare a una verità, a un giustizia nella speranza di ridare presto dignità a mia sorella che è l'unica cosa che possiamo fare visto che non possiamo riportarla in vita", ha detto Giorgia Benusiglio, sorella di Carlotta. La prossima udienza avrò luogo il 24 gennaio 2022. In quella data, la parola passerà agli avvocati Andrea Belotti e Veronica Rasoli, difensori di Marco Venturi.

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