Sparatoria a Trieste

La scimitarra del fratello e gli spostamenti: quel passato oscuro del killer di Trieste

I viaggi tra Germania e il Bellunese. Il fratello nel 2017 fermato da una volante con una scimitarra

La scimitarra del fratello e gli spostamenti: quel passato oscuro del killer di Trieste

Omicidio plurimo e tentato omicidio sono i capi di imputazione di cui deve rispondere Alejandro Stephen Meran, 29 anni, fermato per aver ucciso i due poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta negli uffici della questura di Trieste. L'uomo, ieri, è stato ascoltato dal pm di turno e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Intanto, emergono nuovi dettagli sul suo passato. Uno riguarda la residenza e gli spostamenti dei due fratelli, l'altro riguarda invece un precedente a carico probabilmente proprio di Alejandro. Infatti, in base a quanto scrive il Gazzettino di Belluno, "a carico dei due fratelli, probabilmente lo stesso omicida: sempre durante il 2017 era stato fermato da una Volante della Questura per il porto abusivo di arma da taglio, addirittura una scimitarra". Oggi però sempre il Gazzettino specifica che l'unico precedente in famiglia è a carico del fratello Carlysle che sarebbe stato fermato durante un controllo di polizia con una scimitarra e denunciato con l’accusa di porto di arma abusiva e possesso di oggetti atti ad offendere.

Il fatto è avvenuto nel Bellunese, dove i due fratelli erano residenti fino al 2017, esattamente a Ponte nelle Alpi. Tuttavia non è chiaro neanche il periodo di permanenza nel Bellunese, perché altri riscontri del Gazzettino parlano della presenza dei due fratelli in provincia fino alla scorsa primavera. Così come non è chiaro il motivo per cui i due poi si siano spostati a Trieste. Inoltre, ci sarebbe anche la Germania tra i luoghi in cui i due fratelli avrebbero vissuto.

Alejandro ora è piantonato in ospedale e ancora non ha voluto spiegare i motivi che l'hanno spinto a sparare e a uccidere. Intanto a Trieste è il giorno del dolore: città in lutto, bandiere a mezz'asta, e davanti alla questura centinaia di persone sono passate per lasciare fiori e biglietti. Alle 12.25 carabinieri, guardia di finanza e polizia hanno reso omaggio alle due vittime, con un minuto di silenzio durante il quale hanno risuonato in Via di Tor Bandena, solo le sirene delle auto di ordinanza. In serata, poi, si è tenuta una messa e una fiaccolata per le vie del centro.

Con ogni probabilità i funerali dei due agenti si svolgeranno in forma solenne martedì, ma spetterà ai familiari, arrivati venerdì sera a Trieste, decidere se e dove verrà allestita la camera ardente e dove verranno celebrate le esequie.

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