Da quest'estate, in Europa sta circolando una nuova variante del Sars-CoV-2, proveniente dalla Spagna. La scoperta arriva da un team internazionale di ricercatori, che ha portato alla luce 20A.EU1.
Lo studio, ancora in fase di pubblicazione, è stato guidato da Emma Hodcroft dell'Università di Basilea chem insieme ai colleghi dell'ETH di Zurigo e del consorzio SeqCOVID-Spagna, ha analizzato e confrontato le sequenze del genoma del virus raccolte da pazienti con Covid-19 in tutta Europa. Così, è stato possibile tracciare la diffusione e l'evoluzione del nuovo coronavirus. L'analisi ha portato alla luce la nuova variante, che avrebbe avuto origine in Spagna, quando un lavoratore del nord-est del Paese ha infettato diverse persone. Poi, la variante si è diffusa rapidamente in tutta la Nazione, per poi spostarsi in altri Paesi: ora rappresenterebbe quasi l'80% delle sequenze spagnole.
Al di fuori della Spagna, invece, la frequenza della variante si attestava su valori molto bassi a metà luglio. Col passare del tempo, però, in Svizzera, Irlanda e Regno Unito, la percentuale è salita, raggiungendo il 40-70% a settembre. La trasmissione, nel corso delle settimane è cresciuta ancora: "Attualmente 20A.EU1 rappresenta il 90% delle sequenze dal Regno Unito, il 60% delle sequenze dall'Irlanda e tra il 30 e il 40% delle sequenze in Svizzera e nei Paesi Bassi. Si tratta quindi di una varianti più diffuse in Europa. È stato identificato anche in Francia, Belgio, Germania, Italia, Lettonia, Norvegia e Svezia".
"Al momento non è chiaro se questa variante si stia diffondendo a causa di un vantaggio che può avere nella trasmissione del virus ", hanno spiegato i ricercatori, indicando la mancanza di prove circa una mutazione che aumenta la trasmissione o a un impatto sull'esito clinico". L'aumento della diffusione di questa variante in Europa potrebbe essere spiegata anche con "l'alta incidenza di casi registrati in Spagna, a seguito dalla diffusione estiva tra i turisti". La variante non è per forza legata all'aumento dei casi: "Non è l'unica variante in circolazione nelle ultime settimane e mesi- spiegano i ricercatori di Basilea- In effetti, in alcuni paesi con aumenti significativi dei casi di Covid-19, come il Belgio e la Francia, sono prevalenti altre varianti".
Attualmente, il team internazionale sta lavorando per verificare se la nuova variante possa portare a una particolare mutazione della proteina spike, che rappresenta l'ingresso del virus nelle cellule. Inoltre, va portato avanti il lavoro di monitoraggio delle altre variati, dato che "nella sola Europa circolano attualmente centinaia di diverse varianti del nuovo coronavirus Sars-CoV-2". Nonostante questo, "solo pochissime di queste varianti si sono diffuse con successo e sono diventate prevalenti quanto la variante appena identificata, denominata 20A.EU1.
Sebbene non ci siano prove che questa variante sia più pericolosa, la sua diffusione potrebbe fornire indicazioni sull'efficacia delle politiche di viaggio adottate dai paesi europei durante l'estate".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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