Se l'Osservatore Romano difende il repulisti di Giovanni Paolo II

L'Osservatore Romano pubblica un articolo di commento al nuovo corso dell'istituto Giovanni Paolo II. La battaglia degli ambienti ecclesiastici prosegue. Per il "fronte tradizionale", del resto, è in atto un "repulisti"

Se l'Osservatore Romano difende il repulisti di Giovanni Paolo II

A L'Osservatore Romano non dispiace per nulla la riformulazione organizzativa e disciplinare dell'Istituto "Giovanni Paolo II".

Questo, almeno, è quanto si deduce, leggendo questo articolo pubblicato lo scorso il 27 luglio.

Il "Giovanni Paolo II" è quello di cui abbiamo parlato due giorni fa. L'ente, adesso, è strutturato attorno a questa dicitura: "Scienze del matrimonio e della Famiglia". Prima non si chiamava così. "Scienze" è una premessa che può suonare in maniera quantomeno atipica per un istituto religioso. Famiglia e matrimonio hanno bisogno di un fondamento scientifico per essere indagate? Può essere una domanda da porre.

L'organismo, comunque sia, sta vivendo una fase di riorganizzazione, che prevede però anche una rielaborazione, seppur parziale, dal punto di vista dei contenuti di cui ci si occuperà nel corso delle lezioni. Pure centocinquanta studenti hanno provato a chiedere qualche delucidazione. L'innovazione dei corsi di studio, comunque sia, non trova il gradimento degli ambienti cattolico-conservatori e tradizionali. I cosiddetti "antibergogliani", insomma, hanno già mosso delle critiche. Un po' perché - dicono - viene meno la struttura originaria, quella pensata da Giovanni Paolo II, e un po' - viene prospettato - per gli addii, magari forzati, cui sono stati costretti alcuni storici docenti. Sono vicende attinenti alle materie, quindi, ma pure agli uomini.

Abbiamo già fatto dei nomi: quello del professor Melina e quello del professor Noriega. Poi è arrivata un'altra notizia relativa questa volta a Stanislaw Grygiel, che insegnava Antropologia Filosofica e che era il titolare della cattedra dedicata a Karol Wojtyla, un pensatore più che associabile alla visione dottrinale del papa polacco, che è poi divenuto Santo. Ecco, Grygiel è un altro di quelli che non insegnerà più. Si tratta del terzo nome fatto in pochi giorni. Ma, stando a quanto postato su Twitter da Matteo Matzuzzi de IlFoglio, la lista è anche più lunga.

L'Osservatore Romano, dal canto suo, ha pubblicato un ragionamento a firma di Giovanni Cesare Pagazzi che prescinde dai nominativi:"Non si tratta di considerare la famiglia - si legge - come “allegoria” della Chiesa, né di presentarla quale calda riserva emotiva che bilancia il rigore delle istituzioni ecclesiali o il ritmo serrato della pastorale ordinaria".

Insomma, il quotidiano edito dal Vaticano, è da una parte, mentre altri commentatori, quelli che si sono già distinti per una serie di perplessità sollevate, anche e soprattutto rispetto ad altri argomenti e riforme portate avanti durante questo pontificato, sono dall'altra.

Non è una novità. Solo che, in relazione alle circostanze citate, viene tirato in ballo anche il modo di difendere la famiglia, che era stato pensato da Giovanni Paolo II.

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