Cronache

La rivelazione dell'esperto: "Perché frenano decessi e ricoveri..."

Il matematico ha analizzato la situazione di varie regioni italiane. Una di queste rischia il giallo

La rivelazione dell'esperto: "Perché frenano decessi e ricoveri..."

Il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo M.Picone, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha spiegato perché in Italia si sta osservando un calo degli ingressi in terapia intensiva e dei decessi. A Il Messaggero ha tenuto a sottolineare che “mentre la curva della percentuale dei positivi ai test molecolari e quella dei positivi totali continuano a crescere in modo di fatto lineare, quella degli ingressi giornalieri in terapia intensiva e quella dei decessi mostrano nell'ultima settimana un trend di frenata della crescita, come messo in evidenza dall'analisi delle differenze percentuali settimanali”.

Quali valori sono più importanti

Sebastiani ha poi continuato: “Le ultime due grandezze hanno un'importanza maggiore delle prime due poiché non risentono delle variazioni del numero di test giornalieri e coinvolgono le forme più gravi della malattia”. Queste ultime, come ha precisato, si possono contenere bene, anche se non del tutto, sia per il valore corrente, grande ma limitato, della copertura vaccinale di circa il 75%, che per la presenza di altri fattori presenti nei soggetti vaccinati, come per esempio le comorbidità. L’esperto ha quindi osservato che la frenata “è comunque confermata anche a livello dei positivi” sulla base del“trend di decrescita, sulla scala di due settimane, del numero di province nelle quali l'incidenza è aumentata più del 40% negli ultimi sette giorni rispetto ai sette giorni precedenti”. In Friuli-Venezia Giulia e nella provincia autonoma di Bolzano vi è quindi una tendenza alla frenata della crescita dei ricoveri, se non addirittura alla decrescita. Questa situazione potrebbe evitare il loro ingresso in zona arancione.

Secondo quanto emerso dalle analisi di Sebastiani, che si basano sui dati epidemiologici della Protezione civile e su quelli sull'occupazione negli ospedali resi noti dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Agenas, nel Lazio si osserva invece un appiattimento delle curve dei ricoveri. Infatti, negli ultimi 3-5 giorni si registra un appiattimento di entrambe le curve dei ricoveri: all'11% circa per quel che riguarda i reparti ordinari, e circa al 10% per le terapie intensive. Questo aspetto “probabilmente permetterà a questa regione di evitare nell'immediato futuro l'ingresso in zona gialla. L'attenzione deve comunque rimanere alta, visti i rapidi cambiamenti, come quello accaduto di recente alla Calabria” ha commentato Sebastiani. Cambiamenti quindi in Friuli-Venezia Giulia, l’unica regione attualmente in zona gialla, dove si registra una frenata della crescita di posti letto occupati nei reparti ordinari, circa al 22% circa, oltre alla più lieve diminuzione di quelli in terapia intensiva, al 14% circa.

La regione più vicina alla zona gialla

Secondo Sebastiani “non sembra quindi che questa regione si stia avviando verso la zona arancione”. Situazione molto simile a quella che si vede nella provincia autonoma di Bolzano. Qui negli ultimi tre giorni vi è una frenata della curva dei reparti ordinari. In questo momento i ricoveri sono circa al 19% nei reparti ordinari e al 13% circa in quelli di terapia intensiva. Una lenta crescita di entrambe le curve si nota invece nella provincia autonoma di Trento, con l'occupazione dei reparti ordinari al 10% e quella di terapia intensiva al 9%. Al momento la regione più vicina alla zona gialla è la Calabria, per entrambi i valori. Invece Lombardia, Marche, Veneto e Liguria potrebbero raggiungere valori da zona gialla nelle prossime settimane, per ora non rischiano.

Parlando della Calabria Sebastiani ha sottolineato che“ha superato la soglia del 10% delle terapie intensive (è all'11% circa) con trend di crescita, mentre è al 14,5% per i reparti ordinari, dove da 9 giorni subisce un'improvvisa crescita lineare con tasso di aumento pari a circa 0,39% al giorno”.

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