Cronache

Il senso di libertà nel DNA dell'uomo

La liaison tra Tudor e Ducati è cominciata nel 2011, sulla base della condivisione di un approccio progettuale comune tra universo motoristico e orologeria di qualità. La linea studiata dalla Casa ginevrina per celebrare questa collaborazione è denominata Fastrider ed è anche declinata nella versione Black Shield, in ceramica opaca, ispirata alla Ducati XDiavel. Altro capitolo della partnership è quello legato invece al modello Scrambler, una moto leggendaria, lanciata dall'azienda di Borgo Panigale (Bologna) nel lontano 1962. Recepiva la moda, in auge nella seconda metà degli anni '50, negli Usa, di abbinare, in una moto, l'uso stradale a quello su percorsi sterrati e impervi: un mezzo per esprimere quello straripante senso di libertà che le nuove generazioni reclamavano tra gli anni '60 e '70.I dettagli che resero questa moto unica, furono, in particolare, le vernici dai toni accesi e le specchiature cromate sul serbatoio. Quel «mito» trovò la sua deriva nel 1976, ma i succitati dettagli sono stati ripresi oggi, aggiornati e diversificati, nelle nuove versioni di Scrambler dotate di bicilindrico a «L» da 800 cc. E i nuovi Tudor Fastrider Chrono si sono messi al servizio di questo «new deal», riproponendo le vivaci cromie sul quadrante (rosso, verde e giallo) e l'alternanza tra chiaro e scuro nel connubio tra acciaio satinato e black PVD o ceramica nera opaca (lunetta incisa con la scala tachimetrica): soluzioni assimilabili che, sulla Scrambler, osserviamo nelle attuali guance del serbatoio cromate, camouflage o in fibra di carbonio.Impermeabile fino a 150 metri, il Fastrider Chrono da 42 mm, è animato dal calibro cronografico automatico 7753, che prevede il correttore rapido della data al 9.

La sintesi sportiva del modello, infine, si esplicita nel fondo dei contatori, argenté rifinito a filets circulaires, negl'indici sfaccettati, nel potente rehaut inciso con la scala dei secondi crono, ton sur ton con la lunetta e, ancora, nella variante in cuoio del cinturino (l'altra è in caucciù), la cui orlatura increspata riprende il design deciso e grintoso delle selle motociclistiche.

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