Una giornata di follia dentro e fuori gli stadi. La serie A torna ad essere violenta. Si comincia con il pre-partita di Juventus Torino. Prima della partita, alcune centinaia di tifosi granata hanno invaso via Filadelfia e, all’arrivo del pullman della Juve, hanno provato a sbarrare il passo. A quel punto l’autista ha accelerato e i tifosi si sono scansati colpendo a calci e pugni il mezzo. A questo punto sono stati esplosi due grossi petardi e sono stati lanciati sassi contro il bus. Un vetro è stato rotto, fortunatamente senza conseguenze per i giocatori. Poi si passa alla violenza dentro lo stadio Olimpico. Petardi e fumogeni, una bomba carta sono stati gettati dai tifosi bianconeri verso quelli del Torino e ha ferito nove tifosi. Due di loro, secondo il 118 sarebbero in gravi condizioni.
Ma la domenica violenta non finisce qui. A Bergamo scoppia la rissa tra i giocatori. Atalanta-Empoli finisce malissimo, con scene da far west negli spogliatoi, tra pugni, minacce di morte e denunce in una rissa che ha visto come protagonisti principali Denis e Tonelli scoppiata al termine della partita finita sul 2-2. A raccontare per primo quanto accaduto è il capitano dei toscani Massimo Maccarone, che entra come una furia in sala stampa e accusa: "È accaduto un fatto veramente brutto. Cigarini è arrivato e ha chiamato Tonelli. Dietro c’era Denis, che ha colpito il mio compagno con un cazzotto. Gli ha rotto il naso. E poi qualcuno ha spento la luce, forse per consentire a loro la fuga. Noi faremo denuncia".
Si scatena il caos: i giornalisti corrono dal direttore generale dell’Atalanta Pierpaolo Marino, che ribatte: "Denis ha avuto una reazione scomposta, ma Tonelli in campo e nel tunnel l’aveva minacciato di morte. Non solo lui ma anche la sua famiglia e i suoi figli. Non è un pazzo, è stato provocato. Lui ha sbagliato ma questi sono avvertimenti di tipo mafioso. Siamo comunque contenti che Tonelli non si sia rotto nulla, ha solo un’escoriazione. La luce spenta? Nel cercare di sedare gli animi qualcuno ha urtato per sbaglio l’interruttore". Denis si era fermato dopo il fischio, intervistato dalle tv.
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