"Quello è un falso storico": scoppia la bufera sulla fiction Rai

Nonostante il grande successo, La Sposa non regalarebbere al pubblico un ritratto veritiero e realisto del Veneto degli anni '60. Ed è bufera sulla fiction Rai

"Quello è un falso storico": scoppia la bufera sulla fiction Rai

Lo scorso 16 gennaio ha debuttato su Rai Uno la nuova fiction con Serena Rossi. L’attrice, nata a Un posto al sole, diventata poi attrice di spicco del cinema e della tv di oggi, è la protagonista de La Sposa. Il nuovo fuelletton della Rai mette in scena il dramma umano di una donna che si sposa per procura con un uomo rozzo (ma dall’oscuro passato) che vive al Nord, in Veneto. La Sposa del titolo è una donna della Calabria con tanti sogni e tante speranze, costretta a lasciare la sua città solo per il bene della famiglia. Neanche a dirlo, la fiction ha ottenuto un grande successo. Prima della seconda puntata – che arriva su Rai Uno domenica 23 – La Sposa è stata colpita da diverse critiche, dove sono intervenuti anche diversi esponenti politici del Veneto e persino la presidente di Confindustria Vicenza.

"Un falso storico che nuoce al racconto di una tragedia vissuta da molte italiane", afferma Roberto Ciambetti, il presidente del consiglio regionale del Veneto. Il Gazzettino riporta l’affondo del politico della Lega nei riguardi della produzione Rai. "Paradossalmente i suoi clichè grotteschi e stereotipati mettono in ridicolo non solo i veneti ma anche i calabresi". La fiction de La Sposa regalerebbe al pubblico un ritratto misogino e troppo barbaro del Veneto. "Pensare a un matrimonio per procura a fine anni sessanta è a dir poco un azzardo – aggiunge -. Una provocazione senza senso e lontanissima dalla realtà storica. La Sposa non regge il confronto con tutto quello che stava accadendo nel vicentino, quando gli operai di Schio, Arzignano e Valdagno vivevano la stagione della battaglia per i diritti".

Al coro degli oppositori si unisce anche Laura della Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza. "Siamo una regione di lavoratori che hanno costruito una grande economia grazie all’impegno delle persone – afferma -. Questo è un Veneto che non conosco". La stoccata arriva anche da Giustina Destro, responsabile della Fondazione Bellisario per il Nordest. "Tutto questo è inconcepibile. Il Veneto è un territorio in cui l’Università di Padova compie 800 anni e dove ci sono state le prime donne laureate. Nonché la prima donna ingegnera – ammette –. Tutto questo lo trovo inaccettabile". Sulla questione si esprime anche Nino Spirlì, ex presidente di regione ed esponente del Carroccio. "I matrimoni per procura si facevano al limite delle terre lontane, come America e Australia. Forse alcune donne sono partite per il Piemonte ma certamente non in Veneto”.

C’è chi però difende La Sposa, come Simone Toffanin, attore che nella fiction interpreta Umberto, il barista sposato con una calabrese. "Bisogna distinguere la storia dall’ambiente e sono sicuro che se la vicenda fosse stata ambientata in un’altra regione le cose non sarebbero andate diversamente – dice -.

La sposa stigmatizza una famiglia dove c’è ancora la figura del padre-padrone. Non si scopre niente di nuovo. Nel Veneto c’era molto maschilismo". Il primo episodio, al netto delle polemiche, è stato seguito da sei milioni di telespettatori.

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