Sgominata rete criminale che gestiva le partenze clandestine via treno

Guinea, Burkina Faso, Costa D'Avorio e Togo. Sono tutti africani gli uomini arrestati dalla Squadra Mobile di Latina per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

Foto di archivio
Foto di archivio

“Non c'è problema appena che arrivi ti faccio partire una sola volta, basta che tu porti i soldi puliti non falsi perché noi non mangiamo i soldi falsi…”. Così decine di migranti, ogni giorno, pagavano ai loro “passeur” un biglietto di sola andata (salvo imprevisti) verso la Francia o verso altri paesi dell’Unione Europea.

Il prezzo del ticket variava dai 150 ai 300 euro. Centinaia di euro spesi pur di salire clandestinamente a bordo di un treno o di un’auto e lasciare l’Italia, dove una pratica per ottenere la protezione internazionale può durare anni. E soprattutto per chi prendeva la via del Nord su rotaie, il viaggio era allucinante: ore ed ore passate in condizioni al limite dell’umana sopportazione, all’interno di spazi tecnici angusti e pericolosi ove vige il divieto di accesso alle persone.

A smascherare l’ennesimo traffico di esseri umani sono state alcune frasi, incautamente pronunciate per telefono dai gestori del racket. Tramite le utenze telefoniche, infatti, la Squadra Mobile di Latina – in collaborazione con i colleghi liguri e lombardi – è riuscita a individuare e sgominare due diversi gruppi criminali, in contatto tra loro, dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Gruppi che fanno capo a due soggetti africani, rispettivamente di stanza nei comuni di Milano e Pavia e Imperia e Ventimiglia. Al momento, le manette sono scattate per Kossi Anigoleme (Togo), David Camara (Burkina Faso) e Yacouba Konatè (Costa D’Avorio), tutti domiciliati ad Imperia, in via Cesare Battisti presso la cooperativa sociale L’Ancora. Sottoposti a fermo anche Amadou Saikou Barry (Guinea), arrestato nel suo appartamento di Vigevano, e Amadou Bah (Guinea), catturato a Milano dove era ospite di un centro di accoglienza.

Tra gli extracomunitari fatti arrivare illegalmente al di là della frontiera, in Francia come in Svizzera e Germania, c’erano anche molti minorenni non accompagnati. Agghiaccianti le lamentele di chi si ritrovava stipato a bordo dei convogli, intercettate e diffuse dalle forze dell’ordine permettono di ricostruire le condizioni disumane in cui si ritrovavano a viaggiare gli extracomunitari. “Sei entrato dentro?”, domanda uno dei trafficanti. “Però qua è troppo stretto!…”, gli risponde il migrante nascosto nel locale del contenitore dell’acqua.

“Ok, devi rimanere dentro! Appena che hai attraversato la frontiera ti dirò come devi aprire”. Il clandestino continua a lamentarsi perché lo spazio è troppo piccolo. E senza pietà il suo mercenario replica: “Ti ho detto che devi rimanere lì dentro fino alla prossima fermata”.

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