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Si licenzia per le nozze, viene lasciato sull'altare: marocchina a processo

Lui si licenzia e la copre di regali con la liquidazione. Ma dopo mesi lei si tira indietro: "Non lo sposo più, mi ha chiesto di fare sesso con il cane"

Si licenzia per le nozze, viene lasciato sull'altare: marocchina a processo

È una storia da romanzo d'appendice, quella che arriva da Pederobba, settemila anime in provincia di Treviso. Un uomo di quarantatré anni che riesce a coronare il sogno di una vita portando all'altare la ragazza che ama, una marocchina di vent'anni che, racconta il Gazzettino, gli aveva promesso una vita felice insieme a Roma.

Una storia d'amore vero, tanto da indurre lo sposo a licenziarsi dal lavoro per riscuotere i soldi della liquidazione e acquistare tutta una serie di oggetti per le nozze, incluso un discreto numero di omaggi per la sua promessa.

Peccato che a meno di cento giorni dal fatidico giorno la fidanzata si sia tirata indietro all'ultimo minuto, con una scusa piuttosto singolare. Al processo intentatole per circonvenzione d'incapace, la ragazza ha infatti giustificato il proprio ripensamento sostenendo che il futuro sposo le avesse chiesto rapporti sessuali anche con la madre e con il cane.

Il fidanzato, però, ha sempre sostenuto di aver pronunciato quelle parole per scherzo, ottenendo però di sconvolgere la promessa sposa al punto tale da indurla ad abbandonare il progetto di matrimonio.

Secondo lo sposo, però, si tratterebbe di un piano ordito a tavolino per spillare una bella cifra al malcapitato

di turno. Il processo è stato così rinviato a metà aprile, quando uno psicologo dovrà stabilire se la presunta vittima abbia o meno un "deficit cognitivo" tale da giustificare la circonvenzione d'incapace.

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