Cronache

Rimpatriare i rom: il sindaco Bitonci fallisce nell'operazione

I rom che aveva fatto rimpatriare di tasca sua tornano a Padova

Rimpatriare i rom: il sindaco Bitonci fallisce nell'operazione

Massimo Bitonci, sindaco di Padova, qualche mese fa aveva fatto un esperimento. Aveva pagato a spese sue, della giunta, degli assessori e di qualche privato, il viaggio di rimpatrio a diversi rom. I primi due a partire furono una coppia di coniugi rumeni sgomberati qualche giorno prima dall’area dell’ex foro boario di corso Australia, ai quali il sindaco pagò di propria tasca i biglietti per il rimpatrio, inaugurando il fondo. Il fondo per rimpatriare i rom. A questi due nei mesi successivi ne sono seguiti un’altra decina per un costo del biglietto che va dai 70 ai 100 euro a persone. Eppure, ironia della sorte, proprio ieri il sindaco ha dovuto sgomberare i nomadi che, in teoria avrebbero dovuto partire per la Romania. Niente da fare. I rom si sono intascati i soldi e sono ritornati con le stesse abitudini, negli stessi posti, con lo stesso stile di vita. Chissà come avrà reagito il sindaco che proprio in questi giorni e' indaffarato a organizzare il suo cinquantesimo compleanno in un agriturismo insieme a tutta la giunta...

A Padova infatti, 22 nomadi sono stati allontanati da via Delù, una laterale di via degli Scrovegni. Due di loro erano già stati rimandati in Romania a spese del sindaco, degli assessori della giunta e dei privati che avevano aderito all’apposito fondo voluto da Bitonci per l’operazione rimpatrio.

Guarda la nostra intervista esclusiva: "Parlano i rom: ecco come facciamo i soldi e torniamo ricchi in Romania"

I rom hanno incassato i soldi e, a quanto pare, sono tornati. Gli agenti della polizia locale hanno allontanato dall’area verde di via Delù, di proprietà della Banca Intesa, 22 rom che avevano allestito nella zona del giardino bivacchi e giacigli di fortuna.
"Gli agenti li avevano già avvisati sabato di andarsene, domenica quando li hanno ritrovati là li hanno definitivamente sgomberati dalla zona", racconta l’assessore alla Sicurezza Maurizio Saia, che ha spiegato, "Sono uomini, donne e bambini che conosciamo già molto bene, due erano anche stati rispediti in Romania con i biglietti comprati grazie al fondo istituito dal sindaco". Fondo che però sembra non essere servito a molto: "Questi due come quasi tutti gli altri, sono di nuovo qua", dice Saia. Il fondo a contribuzione privata e volontaria, quindi senza esborsi per la comunità padovana, era nato per favorire il rientro nel Paese di provenienza di tutti gli stranieri comunitari, occupanti abusivi di aree o immobili pubblici, ed era stato voluto da Bitonci lo scorso dicembre. Un fondo pro-rom che si è rivelato un flop, non rimane che aspettare la prossima mossa sperando che sia meno onerosa e più incisiva.

Dopo il nostro articolo il sindaco Bitonci ha precisato che tra i 22 rom sgomberati a Padova non ci sono quelli che il primo cittadino aveva rimpatriato di tasca sua: leggi l'articolo

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