Le soluzioni assicurative per un «welfare integrato»

Un mix personalizzato di coperture permette di contrastare gli impatti dell'allungamento della speranza di vita e dell'invecchiamento generale

Allungamento della speranza di vita, invecchiamento della popolazione e previsioni di incremento della non-autosufficienza sono elementi che lasciano intravedere per gli anni a venire un aumento significativo della domanda di protezione sociale a cui l'intervento pubblico non sarà in grado di offrire una risposta adeguata. Autosufficienza fisica ed economica: bisogni che, con un'adeguata risposta, rendono serena la terza e anche la quarta età. A questo proposito basta un dato: nel 2050 oltre un terzo della popolazione avrà più di 65 anni, mentre solo il 12% ne avrà meno di 14. Cresce, dunque, in modo esponenziale, il bisogno di protezione sociale sia dal punto di vista sanitario sia da quello previdenziale.

Il tema previdenziale: dopo varie riforme dal 1993 a oggi, il sistema pubblico deve ancora trovare una sua stabilità e si annunciano ulteriori revisioni. Nel momento attuale, post-riforma Fornero, è evidente la necessità del ricorso a forme integrative in soccorso alla pensione pubblica che, alla luce dei nuovi parametri di calcolo, risulterà insufficiente. L'integrazione del welfare con il mercato privato della protezione sociale è l'unica via percorribile per rispondere al fabbisogno che la sola offerta pubblica non è più in grado di coprire. Fondamentale è il contributo delle compagnie assicurative, attraverso soluzioni che intervengono in caso di perdita o di riduzione della capacità di produrre un reddito.

In prima linea su questi temi è il Gruppo Cattolica Assicurazioni che ha nell'attenzione ai temi sociali e al welfare uno degli elementi caratterizzanti del sua offerta e uno dei pilastri del nuovo piano d'impresa. Avendo maturato in questi anni una grande esperienza in tutti gli ambiti della protezione e della previdenza, Cattolica ha predisposto soluzioni decisamente convenienti. Parliamo, in particolare, del «Fondo Pensione Aperto», e del Piano Individuale Pensionistico «Per La Pensione». Sono le forme più efficaci di integrazione al futuro assegno pensionistico. Altamente flessibili sia in fase di accumulo (scelta del profilo di rischio/rendimento più adatto, possibilità di switch e opzione «Programma di investimento dinamico Life-Cycle»), sia in fase di prestazione (diverse opzioni di rendita/capitale, dalle più tradizionali alle più innovative, come la rendita vitalizia con contro assicurazione al 100%) sono anche fiscalmente molto vantaggiose. E non è tutto: la soluzione previdenziale può arricchirsi di coperture che si attivano in caso di non-autosufficienza, di invalidità o di gravi malattie. I premi versati sono deducibili fino al limite annuo di 5.164,57 euro per sé o per i familiari fiscalmente a carico. Il piano pensionistico può essere attivato anche a favore di un figlio o di un nipote: un dono che sarà sicuramente molto apprezzato in futuro.

Il risparmio fiscale derivante da un piano previdenziale può generare ulteriore protezione se investito, a esempio, in una soluzione per la non-autosufficienza, come «SempreIndipendente», la long term care del Gruppo Cattolica. Offre una rendita mensile in caso di perdita dell'autosufficienza per potersi avvalere di assistenza adeguata e non gravare sui familiari; un capitale di 10mila euro viene erogato immediatamente per far fronte alle spese iniziali.

Infine, «Cattolica & Salute Infortuni» offre un piano assicurativo che tutela dagli incidenti quotidiani, con garanzie specifiche per i single, le famiglie (anche con figli disabili), i minori e le casalinghe. Ecco come, attraverso un mix personalizzato di coperture assicurative si può raggiungere un buon livello di welfare personale ad integrazione di quello pubblico.

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