Sonia Marchesi, fu Massimiliano, è la prima trans a cui verrà riconosciuta nuova vita all'anagrafe senza passare dall’operazione chirurgica ai genitali. A intervistarla è stato Il Secolo XIX.
Dopo anni di battaglie legali, la Cassazione le dà la possibilità di cambiare il suo nome. E lei racconta la sua esperienza, quella di chi indossa in pubblico la propria femminilità ma quando arriva il momento di tirar fuori i documenti deve spiegare perché sulla foto c’è un uomo, un nome maschile: "Non sai quanto può essere imbarazzante – spiega –. Una volta al Pronto soccorso ho dato i miei documenti e mi hanno risposto: "Scusi, c’è un errore, ci ha dato i documenti di suo marito" (ride)".
Sonia è di Piacenza, si occupa di affittare case e lavora per un’agenzia di viaggi. Racconta le difficoltà incontrate quando ha provato a dire addio ai suoi genitali. Nel 1999 ha avviato le pratiche per l’operazione. La richiesta al giudice, il permesso, la terapia e tutto l’iter, insomma.
Ma ha deciso di fermarsi poco prima del traguardo, anche per paura di un intervento tanto invasivo:"Avevo capito che stavo benissimo così, con me stessa e la mia sessualità".Ora è contenta di potersi chiamare, anche sui, documenti, con nome e cognome che ritiene suoi.
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