Sono tutti accoglienti con le case degli altri

La sinistra sempre più impegnata a difendere gli stranieri. Ma solo fino a quando stanno lontani dalle loro case

Sono tutti accoglienti con le case degli altri

È facile polemizzare con chi, vedendo arrivare i profughi sul proprio uscio di casa, esce dalla propria dimora e comincia a manifestare. Ed è ancora più facile farlo quando si sa che, vicino a casa tua, i profughi non arriveranno mai. Se proprio dovesse succedere, potrai fare come ha fatto il guru del M5s: prendi carta e penna e scrivi al prefetto di turno, dicendo che quella struttura proprio non va bene per i poveri stranieri, che è fatiscente e malmessa. Avrai salvato almeno pubblicamente la faccia e non avrai confessato il tuo desiderio nascosto: "Io i profughi vicino a casa mia proprio non li voglio". E, soprattutto, verrai ancora apprezzato dalla sinistra buonista.

Prendiamo per esempio il giornalista più buono (o buonista) del mondo. Uno che mentre lo leggi devi fare l'insulina: Saverio Tommasi. Subito dopo gli scontri a Quinto di Treviso, il giornalista ha scritto sul proprio profilo Facebook un post intitolato: "Ho visto Himmler". Strabuzziamo gli occhi. Il buon Tommasi proprio non riesce a comprendere che quel gesto disperato dei cittadini italiani è, appunto, un gesto disperato. Sbagliato, certo, ma frutto della disperazione di chi si vede sorpassare tutti i giorni da gente straniera e che, magari, ti scatta pure una foto con un telefonino di ultima generazione per prenderti in giro.

Così Gad Lerner, che dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Sta sia con i residenti che con i profughi: appartengono alla categoria dei "poveracci".

E così pure il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che, impegnato a combattere il razzismo degli italiani, afferma che, a breve, arriveranno altri profughi.

Tre voci, ma potremmo citrarne altre cento. Difendono tutti i profughi, ma non sono disposti a far nulla di concreto per loro. Sono tutti accoglienti con le case degli altri.

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