La spedizione punitiva dei migranti. Poi la sassaiola contro i carabinieri

Ventimiglia - Una sassaiola contro i carabinieri, intervenuti per soccorrere un giovane eritreo massacrato di botte da un gruppo di dieci migranti, nel greto del fiume Roja, a Ventimiglia. L'attacco è avvenuto nella tarda serata di ieri. E ha lasciato sotto choc la cittadinanza, che da anni ormai è costretta a convivere con una situazione ad alta tensione.

Tutto ha avuto inizio poco prima della mezzanotte, quando un eritreo di 33 anni abitante nella tendopoli abusiva allestita sul greto del fiume Roja, è stato circondato da una decina di stranieri, dei quali non si conosce la nazionalità, che lo hanno picchiato a sangue, colpevole, a quanto pare, di essersi introdotto nella tenda di uno di loro e di avere sottratto un telefono cellulare. I militari del Battaglione, che si trovavano in servizio di ordine pubblico nella zona, sono così intervenuti per calmare gli animi, ma come pronta risposta gli stranieri hanno cominciato a lanciare pietre contro i militari. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito, ma è il segno che ormai il greto del fiume Roja è zona occupata e chi vuole entrare, viene allontanato senza badare ai complimenti. Gli abitanti del quartiere delle Gianchette sono ormai stremati. Poche settimane fa, un'altra sassaiola ha danneggiato alcune auto del quartiere e i vetri di un'abitazione.

Le risse tra migranti sono all'ordine del giorno, così furti o rapine. Una vera e propria bomba ad orologeria quella che rischia di esplodere nel fiume Roja, abitato da duecento-trecento migranti, un numero sicuramente elevato rispetto a quello di forza dell'ordine presenti in zona. Ma non è tutto.

A margine dell'aggressione di ieri è emerso un altro fenomeno: quello delle spedizioni punitive. Così, infatti, castigato chi ha commesso un furto o sospettato di averlo commesso. Questa è anche la legge che ormai vige sul greto del fiume Roja.