Cronache

"È stato un errore", chi ha ferito Manuel da condannare già per questa giustificazione

Solo una società folle potrebbe accettare un pentimento basato sull’errore dell’uomo da ammazzare

"È stato un errore", chi ha ferito Manuel da condannare già per questa giustificazione

Una promessa del nuoto da qualche giorno privato della sua autonomia e con una vita radicalmente cambiata durante l’acquisto di un pacchetto di sigarette. Si perché l’unica colpa di Manuel è stata trovarsi davanti ad un erogatore elettronico con la sua giovanissima fidanzata ed esser fatalmente colpito. Trovarsi lì ed essere stato identificato come il responsabile di un torto verso i due delinquenti che a bordo dello scooter hanno premuto il grilletto di una pistola professionale. I due delinquenti piangerebbero per quanto avvenuto nella notte di sabato scorso. Si pentono ed ammettono “è stato un tragico errore”.

Per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, 24 e 25 anni, “siamo qui perché Manuel deve avere giustizia. Siamo distrutti”. Sono distrutti, poverini, immaginiamo la famiglia del giovane nuotatore ed egli stesso. La forza di Manuel “far forza” alla disperazione della mamma mentre i due pensano di potersi giustificare con un nauseante: “è stato un tragico errore”. Si per errore avrebbero commesso la violenza ma uno sbaglio solo perché l’obiettivo doveva esser un altro? Se il povero Manuel fosse stato il reale responsabile di qualche sgarro verso i due cosa avrebbero detto? “Siamo distrutti ma abbiamo fatto bene, non è stato un tragico errore?”.

Nella inaccettabile giustificazione l’assurdità dell’esser violenti in una società che permette, a due venticinquenni, di poter possedere una pistola professionale e poterla usare a proprio piacimento. Meriterebbero una condanna tanto dura quanto quella che hanno inflitto per la vita a Manuel Bortuzzo dopo soli 19 anni dalla sua nascita. Si la frase “è stato un tragico errore”, permetteteci di ripeterlo ancora, deve rappresentare una condanna perenne a due delinquenti che si dispererebbero per non aver indovinato il vero obiettivo, sedendo su una sedia a rotelle, per il resto della sua vita, un giovane e perbene atleta del nostro paese.

Così come assurda sarebbe l’azione di questi due individui se avessero determinato la stessa sorte ad un qualsiasi altro ragazzo pur se responsabile di un qualsiasi sgarro verso questi due pseudo giustizieri di provincia.

Commenti