Strage di Ustica, parla un ex marinaio Usa: "Due Mig abbattuti dai nostri caccia"

Brian Sandlin, ex militare della US Navy, che la sera dell'esplosione del volo diretto a Palermo, il 27 giugno 1980, si trovava nella plancia di comando della portaerei Saratoga, rivela nuovi particolari inquietanti

Strage di Ustica, parla un ex marinaio Usa: "Due Mig abbattuti dai nostri caccia"

Stasera su La7 andrà in onda un'intervista a Brian Sandlin, ex militare della Us Navy che la sera della strage di Ustica, il 27 giugno 1980, si trovava nella plancia di comando della portaerei americana Saratoga, proprio sotto la verticale di quella battaglia aerea avvenuta nei cieli che causò la distruzione del Dc9 Itavia, con la morte di 81 persone. Una testimonianza inedita che rovescia la versione ufficiale del governo degli Stati Uniti. Alla testimonianza di Sandlin si aggiungono quelle di Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione parenti delle vittime della strage, e dell'avvocato Daniele Osnato, legale di oltre 140 familiari. Il 28 gennaio 2013, dopo 23 anni dalla strage, la Cassazione affermò che l'aereo era stato abbattuto da un missile e condannò lo Stato italiano a risarcire i familiari delle vittime.

Quella sera di fine giugno del 1980 Sandlin, che si trovava sulla plancia della Saratoga, racconta di aver visto il rientro di due aerei Phantom. Aerei che fore poco prima erano stati in missione, sui cieli del Mediterraneo, impegnati in una guerra aerea contro due Mig libici: "Ci hanno detto - racconta l'ex militare - che avevamo abbattuto due Mig libici. Era quella la ragione per cui siamo salpati: mettere alla prova la Libia".

Una frase che, se trovasse le dovute conferme (cosa non facile), avrebbe un significato molto importante. "Eravamo coinvolti in un’operazione Nato - si legge sul Corriere che riporta le parole dell'ex militare - e affiancati da una portaerei britannica e da una francese. Il capitano Flatley — prosegue Sandlin — ci informò che durante le nostre operazioni di volo due Mig libici ci erano venuti incontro in assetto aggressivo e avevamo dovuto abbatterli".

E prosegue nel ricordo di quella drammatica serata di 37 anni fa: "In plancia c’era un silenzio assoluto. Non era consentito parlare, non potevamo neppure berci una tazza di caffè o fumare.

Gli ufficiali si comportavano in modo professionale ma parlavano poco fra loro". E smentisce un pezzo importante della versione offerta dagli Stati Uniti, fornita dal Pentagono: non è vero che i radar della Saratoga erano spenti.

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