Cronache

Strage di Viareggio, Moretti e altri manager condannati in appello

I vertici di Trenitalia, Rfi e Ferrovie dello Stato condannati anche in appello per la strage di Viareggio, che dieci anni fa costò la vita a 32 persone. Pene più pesanti agli imputati tedeschi. In aula, a Firenze, i familiari delle vittime

Strage ferroviaria di Viareggio (29 giugno 2009)
Strage ferroviaria di Viareggio (29 giugno 2009)

La Corte d'Appello di Firenze ha condannato Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex ad di Ferrovie dello Stato, a 7 anni di carcere per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009, costata la vita a 32 persone. Sei anni a Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia. Leggi l'articolo su L'Arno.it. Per Moretti erano stati chiesti 15 anni e mezzo di condanna, per Elia 14 anni e mezzo, per Soprano 7 anni e sei mesi.

Pene più alte per gli imputati tedeschi. Rainer Kogelheid, ad di Gatx Rail Germania, è stato condannato a 8 anni e 8 mesi; è il manager della società che aveva affittato a Ferrovie dello Stato i carri cisterna. Stessa pena per Peter Linowski, di Gatx Rail Germania. Otto anni a Johannes Mansbarth, ex ad di Gatx Rail Austria e Roman Mayer, responsabile manutenzione flotta carri merci di Gatx Austria; 6 anni e 10 mesi al tecnico Andreas Schroter; stessa pena a Uwe Kriebel, operaio addetto alla verifica dei materiali, e ad Helmut Brodel, tutti e tre delle officine Jugenthal.

Joachim Lehmann, il supervisore "fantasma" dell'Officina Jugenthal di Hannover, ha avuto 7 anni e 3 mesi (il tribunale di Lucca lo aveva assolto). Secondo la procura generale non controllò i materiali rotabili del treno cisterna deragliato. Uwe Koennecke, responsabile officina Jugenthal, è stato assolto (in primo grado era stato condannato a 8 anni e 6 mesi).

"Oggi è un bel giorno", ha detto l'avvocato Tiziano Nicoletti, difensore di parte civile dei familiari delle vittime. "La pubblica accusa non ha avuto paura di nulla, non si è fermata di fronte a niente - ha aggiunto il legale - e alla fine ha ottenuto quello che volevamo anche noi: è stato condannato il sistema ferrovie, a dimostrazione che quello che è successo a Viareggio non è uno spiacevole episodio. Moretti non è stato condannato infatti solo come ex Ad di Rfi ma anche come ex Ad di Fs, l'holding del gruppo. Era quello che volevamo e l'abbiamo ottenuto".

"Viareggio non si arrende mai e anche oggi lo abbiamo confermato", ha detto Claudio Menichetti, uno dei familiari delle vittime. "Per chi è finito in fondo al tunnel si vede uno spiraglio di luce. La conferma della condanna di Moretti era un nostro obiettivo e lo abbiamo ottenuto. Per tutti gli imputati le pene dovevano essere però più alte".

Vediamo infine le reazioni degli avvocati dei manager condannati. "Ci sono temi giuridici che la Corte d'Appello ha risolto in maniera difforme rispetto a quanto da noi prospettato", ha detto l'avvocato Alfonso Maria Stile, difensore di Michele Mario Elia, "e quindi ci sono i motivi per ricorrere in Cassazione". L'avvocato Alberto Mittone, difensore di Vincenzo Soprano, ha preso atto che "le nostre ragioni non sono state accolte dalla Corte, vedremo cosa dirà la Cassazione". "Nessun commento", invece, da parte dell'avvocato Armando D'Apote a nome del suo assistito Mauro Moretti.

In Aula al palazzo di giustizia di Firenze c'erano i familiari delle vittime, giunti appositamente da Viareggio. Tutti indossavano una maglietta bianca. Profonda la loro commozione. Dopo la pronuncia della sentenza i parenti hanno stretto le mani al pm e mostrato le foto dei loro cari. Fuori dal tribunale erano stati esposti diversi striscioni.

In uno si leggeva: "Viareggio 29 giugno 2009, niente sarà più come prima".

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