Qualcuno a sinistra comincia a pensare che sia una sentenza del destino: moriremo renziani. Nulla è servito. Non la bocciatura al referendum. Non la scissione della ditta. Non le prediche dell'Europa e neppure i conti che non tornano. Non le promesse tanto al chilo, così grasse che non si possono mantenere. Non i silenzi imbronciati di madama Boschi. Non l'addio a Palazzo Chigi. Non i baffi di D'Alema e la sobria guida di Gentiloni. Non la rinuncia del Nazareno, il passo indietro furbo da segretario del Pd e perfino gli affari della Consip: nulla riesce a oscurare l'ottimismo di Matteo. La realtà è che il Pd non riesce a trovare un'alternativa a Renzi. È, per loro, il migliore dei leader possibili e non importa che incarni la maschera di questi tempi piccoli. Quando si va alla conta il ragazzo di Rignano vince praticamente senza sudare.
Il primo round delle primarie, quello delle tessere e delle sezioni, dice che Michele Emiliano annaspa per non affogare. Il Guardasigilli Orlando, che doveva vendicare Enrico Letta, è un comprimario e finisce per perdere perfino a Roma dove avrebbe dovuto strabiliare, con il governatore laziale Zingaretti che avrebbe dovuto sostenerlo ma che a questo punto o conta poco o gioca per sé. Tutto il resto invece è Renzi, che sfiora il 70 per cento dei consensi. Tirare in ballo i brogli è triste, perché fa assomigliare ancora di più le primarie Pd al wrestling: una competizione spettacolo con sceneggiatura già scritta. Certo, manca ancora il finale, quello con il voto di popolo. Ma il popolo e il Pd sono da tempo due strade che non si incrociano. Per divertirsi servirebbe un miracolo. Chissà. Al momento sembra tutto troppo scontato.
La sinistra, dicono, non si ferma al Pd. Il guaio è che fuori resiste una malattia lunga un secolo: la scissionite litigiosa. Bersani e gli altri non hanno fatto in tempo a lasciare il vecchio partito che si sono subito frazionati in correnti. Non li tiene quieti neppure la comune antipatia per Renzi e naturalmente sospettano di manovre ambigue l'altro orizzonte di sinistra, quello che fa capo a Pisapia. Insomma, sono fedeli a una famosa scena di Brian di Nazareth dei Monty Python.
Cercare su You Tube spezzoni del film.Resta in tutto questo un solo sospetto. Tutti in realtà vogliono far vincere Renzi perché alle prossime elezioni si gioca solo per il pareggio. Ma è troppo bizantino perfino per il masochismo della sinistra. Oppure no?
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