Tav, nuovo attacco al cantiere: ferito un capo della Digos

Una sessantina di antagonisti prendono d'assalto le reti nel tentativo di sfondarle, attaccano le maestranze locali e ingaggiano uno scontro con gli agenti

Ancora guerriglia, ancora violenza. anche questa notte il cantiere di Chiomonte si è trasformato in un campo di guerra: ieri notte sono scoppiati violenti tafferugli e il capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, è stato ferito dopo esser stato colpito da una bomba carta. Sebbene le sue condizioni non sono gravi, adesso è ricoverato in ospedale dove i medici lo stanno sottoponendo ad una serie di esami. L’ordigno lo ha colpito agli arti inferiori bruciandogli i pantaloni e procurandogli bruciature. Durante gli scontri di ieri sera è rimasto ferito anche un agente della polizia stradale.

Con grosse cesoie per tagliare le recinzioni, che anche questa volta hanno resistito, l’ennesimo assalto antagonista alle reti delcantiere, dove sorgerà la linea ad alta velocità che unirà Torino a Lione, è iniziato ieri sera, poco dopo le 22. All'attacco hanno partecipato alcune centinaia di attivisti, buona parte dei quali erano partiti poco prima delle 21 dal vicino campeggio No Tav in regione Gravella. Il volto della maggior parte dei black blok, che si sono infiltrati nella manifestazione, avevano il volto nascosto, molti di loro indossavano anche maschere antigas e scudi di protezione in lamiera. Insomma, il consueto armamentario dei no global No Tav per poter affrontare lo scontro con la polizia. In coda al corteo si è formato un gruppo compatto di almeno sessanta antagonisti, tutti vestiti di nero, incappucciati e muniti di scudi di plexiglas. Altri contestatori hanno poi raggiunto i "compagni" da Giaglione.

Sin dai primissimi tafferugli, le forze dell’ordine hanno subito rafforzato i servizi a protezione del cantiere e delle maestranze facendo ricorso all’uso di idranti e lacrimogeni per tenere il più lontano possibile i contestatori, che hanno in più occasioni lanciato pietre e bombe carta, una dei quali ha anche colpito il capo della Digos di Torino. Una situazione durata circa due ore quando, poco dopo la mezzanotte, buona parte dei partecipanti all’aggressione hanno fatto ritorno al campeggio mentre però un gruppetto ha continuato a "presidiare" alcune zone davanti alle reti. "È una situazione non più tollerabile", ha sbottato anche il parlamentare Pd Stefano Esposito, da sempre molto attivo nella sua battaglia per il "sì" all'alta velocità Torino-Lione. Sia lui sia il governatore del Piemonte Roberto Cota, impegnato ieri sera in una festa della Lega Nord a Verbania (in provincia di Torino), hanno subito manifestato la propria solidarietà agli agenti coinvolti "nell’ennesimo atto di violenza" al cantiere della Tav, in particolare al capo della Digos, colpito da una bomba carta e all’agente della Polizia stradale rimasto ferito. "La Tav - ha aggiunto Cota - è un pretesto per criminali che vogliono strumentalizzare questa situazione andando a manifestare in Val Susa per motivi che non hanno nulla a che fare con la Torino-Lione. Una situazione che bisogna smascherare".

Duro anche il commento del ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri: "Quello che è successo la notte scorsa in Val di Susa non è una manifestazione di dissenso. È violenza. Violenza allo stato puro che non ha nulla a che fare con i problemi della costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione.

Il nostro dovere è garantire le manifestazioni pacifiche, ma garantire anche la costruzione dell’opera decisa, democraticamente, dallo Stato italiano. Lo faremo con il massimo della fermezza e con la professionalità che le Forze dell’ordine, anche la notte scorsa, hanno saputo mettere in campo"

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