Cronache

Torino, rom occupano l'ex caserma La Marmora

La caserma La Marmora ospita ora alcune famiglie di rom. Il Coisp: "È sconcertante che fenomeni di tale sfrontata illegalità avvengano con tale allarmante frequenza"

Torino, rom occupano l'ex caserma La Marmora

È iniziato tutto il pomeriggio del 31 ottobre scorso. Alcuni rom, guidati dal collettivo anarchico "Gatto Nero gatto rosso", come riporta La Stampa, hanno occupato l'ex caserma La Marmora di Torino. Non si sa da che campo provengano. L'unico indizio è da cercare in uno sgombero di due settimane fa. Come riporta La Stampa, infatti, la polizia municipale ha allontanato una quarantina di famiglie rom nel quartiere Barca: "Non tutti, tra i nuclei familiari che non sono stati rimpatriati, hanno però accettato le destinazioni - case popolari, social house - cui erano stati destinati nell’ambito del piano di recupero da Palazzo Civico. Una tensione sfociata nelle scorse settimane in una manifestazione di protesta".

I residenti sono preoccupati: "Il quartiere non può essere contento di una situazione come questa".

Il sindacato di polizia Coisp ha commentato duramente l'accaduto, pubblicando un comunicato in cui si legge: "È sconcertante che fenomeni di tale sfrontata illegalità avvengano con tale allarmante frequenza, quasi fossero normali, tollerabili, giustificabili. È sconcertante che alcuni possano pensare che si può accaparrare senza ritegno ciò di cui si ha bisogno uscendo totalmente dal solco della civile convivenza e della legalità.

Ma come si dovrebbe intendere tutto questo? Allora tutte le enormi carenze che ci affliggono le dovremmo risolvere andando a depredare di qua e di là ciò di cui abbiamo bisogno, e non per un interesse personale, ma per lavorare! Emerge da situazioni di questo genere un’immagine sconfortante di un sistema in cui chi delinque continua indisturbato a soddisfare tutte le proprie necessità ed a fare i propri comodi, mentre addirittura le Forze dell’Ordine devono pietire un posto dove impiantare gli uffici, mentre molti di noi vengono buttati in mezzo ad una strada perché l’Amministrazione non è capace neppure di garantirci un luogo di lavoro".

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