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La Totolo si difende: "Non sono una spia di Putin"

Francesca Totolo, al centro di un'inchiesta di Report, replica alla narrativa presentata, spiegando in cosa consiste il suo lavoro

La Totolo si difende: "Non sono una spia di Putin"

"Neanche una persona. Ho solo fatto un' intervista per una rivista russa qualche anno fa. Si parlava di Siria. Comunque basta vedere il mio conto corrente per capire che non sono finanziata da Vladimir Putin". A dirlo è stata Francesca Totolo, che già da qualche anno viene associata all'ideologia sovranista. Ora però sono stati ventilati pure presunti contatti con l'universo putiniano e la produzione di dinamiche social che sarebbero in grado di alimentare i consensi delle formazioni euroscettiche. La narrativa sulle "spie di Putin" o sulle "spie russe" è in voga da tempo, in specie negli ambienti liberal-democratici. Se ne è parlato, a più livelli, dopo la vittoria di Donald Trump. Il Russiagate è stato uno dei palcoscenici di questa narrativa. Poi la questione si è estesa, da un punto di vista mediatico, anche in Europa. Ma la "dama sovranista" - così com'è stata etichettata - ci ha tenuto a spiegare la realtà dei fatti, smentendo certe ricostruzioni e partendo col sottolineare di non avere neppure un contatto con Mosca e limitrofi.

La trasmissione Report, qualche giorno fa, si è occupata anche dell'autrice in questione e del presunto ruolo che questa svolgerebbe nella galassia mediatica populista. Una funzione che Francesca Totolo eserciterebbe a mo' di un "troll". Niente di vero per la scrittrice che, attraverso una intervista rilasciata a La Verità,, ha presentato una disamina certosina, citando lo stesso programma di Rai3: "Falso (ha fatto sapere rispetto all'accusa di mettere in campo delle fake news, ndr). E ancora: "Quello di possedere dei followers inattivi, che paiono fittizi, è una piaga che affligge tutti. Ho scoperto che l' 80% dei followers del programma Report è sospetto".

In relazione a questi aspetti, dunque, non ci sarebbe poi troppa differenza, quindi, tra le pagine dal tenore progressista e quelle che invece portano avanti o simpatizzano per istanze sovraniste. E questa storia dei "followers inattivi" finirebbe col poter sfiorare un po' tutte gli emisferi della comunicazione social. C'è stato spazio anche per altre argomentazioni. La Totolo ritiene ad esempio che lo scandalo di Bibbiano possa essere accostato a motivazioni di carattere ideologico: "C' è un' enorme lobby mondiale dietro le associazioni Lgbt.

Demolendo la famiglia tradizionale si abbatte l'identità nazionale", ha dichiarato la scrittrice in un passaggio. Sovranista sì, quindi, ma "spia di Putin" proprio no: la Totolo ha rivendicato la sua indipendenza professionale.

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