Una Fiat Multipla è stata travolta stasera da un treno nella zona di Rossano, in provincia di Cosenza. Le vittime, sei, erano tutte a bordo della vettura con la quale stavano tornando da una giornata di lavoro in un terreno agricolo della zona. Ferito lieve il macchinista della Littorina delle ferrovie dello stato a vagone unico che ha investito il furgone mentre, dopo essere partita dalla stazione di Sibari, si stava dirigendo a Crotone. A bordo dieci passeggeri che hanno riportato solo lievi contusioni. L'impatto è stato travolgente: il locomotore ha tarscinato per oltre seicento metri la vettura prima di riuscire a fermare la sua corsa.
Lo scontro, secondo la ricostruzione delle Fs, è alle ore 17.15 lungo la linea Metaponto-Reggio Calabria, tra le stazioni di Rossano e Mirto Crosia, nella zona dell’alto Jonio cosentino. L'incidente è avvenuto, all’altezza del chilometro 155+400, dove il treno regionale3753 partito da Sibari e diretto a Reggio Calabria ha travolto l'auto ad un passaggio a livello affidato e gestito da privati. Due lavoratori si sarebbero salvati scendendo dall'auto per aprire il cancello che dava accesso al passaggio sui binari.
La dinamica dei fatti al momento non è ancora chiara, gli investigatori stanno vagliando tre ipotesi: che l’attraversamento ferroviario - una cancellata, e non il tradizionale passaggio a livello con le sbarre - fosse aperto o non assicurato con una chiusura adeguata; che sia stato forzato per raggiungere l’altra parte dei binari, evitando in tal modo un giro molto più lungo; o che il gruppo avesse le chiavi per aprire la cancellata. "Il passaggio a livello attraversato dall’automezzo è posto lungo una strada privata ed è in consegna a privati con una convenzione a termini di legge - spiega Fs in un comunicato ufficiale -. Per informazione si precisa che i privati che gestiscono questo tipo di passaggi a livello hanno l’obbligo di aprirli, per attraversare la ferrovia, solo rispettando determinate regole previste nella convenzione che, in questo caso, non sono state rispettate".
La cancellata sarebbe stata aperta e quindi non ci sarebbe stata alcuna forzatura: è quanto trapela da fonti investigative.
Escluso, dunque, che i lavoratori romeni abbiano forzato il passaggio per l’attraversamento della ferrovia, resta da verificare se avessero la chiave per aprire la cancellata e in che modo se la siano procurata; o se la cancellata fosse solo accostata, senza essere chiusa a chiave, e i due superstiti si siano limitati ad aprirla permettendo l’attraversamento della ferrovia proprio mentre sopraggiungeva il treno.
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