Cronache

Traini, lo sfogo delle vittima: "12 anni è poco"

Arrivano i primi commenti da parte degli stranieri feriti da Traini e dai rispettivi legali, che ritengono la pena non congrua alla gravità dell’atto commesso. “Non è facile vivere in un paese dove ti sparano addosso”, commenta uno di questi

Traini, lo sfogo delle vittima: "12 anni è poco"

Sono arrivate le richieste di risarcimento da parte dei legali che assistono gli stranieri feriti da Luca Traini, cifre comprese tra i 20mila ed i 750mila euro.

Tuttavia, nonostante la corte d’assise abbia stabilito provvisionali non superiori a 10mila euro,è probabile che non arrivi risarcimento, data l’impossibilità da parte dell’imputato di saldare il conto.

Dopo la pronuncia del tribunale di Macerata relativamente alla sentenza di primo grado ,sono arrivati anche i primi commenti dei sopra citati extracomunitari, tra cui Kofi Wilson, ferito ad una spalla. “Traini chiede scusa? Ma, se fossi rimasto ucciso, ora a chi chiederebbe scusa? Soltanto a un morto. Non ci credo che gli dispiace veramente, inutile chiedere scusa dopo avermi sparato.”, commenta l’africano come riportato da “Il Resto del Carlino”. “Penso che tutto sommato 12 anni sia una giusta pena, anche se avrebbero potuto dargli di più. Il dolore che ho provato forse se ne andrà, oggi mi sento come liberato, va già meglio.”

Il discorso si allarga poi al Paese di cui è ospite e nel quale Wilson riferisce di incontrare qualche difficoltà e paura. “Non è facile vivere in un Paese dove ti sparano addosso. Sono ancora molto spaventato, ma amo l’Italia e vorrei trovarmi un lavoro qui, lo sto cercando. Certamente qualcuno è razzista in Italia, ma di sicuro non tutti. E penso ad esempio al periodo in ospedale e a quanti si sono presi cura di me.” La chiusura dell’intervento è per Pamela Mastropietro. “Posso dire che ogni volta che penso a quella ragazza sto male. Ma sono i giudici e la polizia che devono decidere cosa fare, non certo Traini.”

Ma c’è anche chi ritiene troppo lieve la condanna inflitta al 29enne in primo grado, come ad esempio gli africani Mahmadou Toure e Diaby Makan. “Traini ha preso la pistola e ha iniziato a sparare a diverse persone in giro. Dodici anni è troppo poco. Prima ci spara addosso e poi ci chiede scusa, non è accettabile.”

La parola passa poi ai legali che assistono tutte le vittime in attesa di risarcimento, come Paolo Cognini, avvocato di Omar Fadera, Kofi Wilson e Festus Omagbon, che ritiene “strumentali” le scuse di Traini. “C’è stata la massima autodeterminazione nel mettere in esecuzione ciò che deriva dall’impianto culturale ideologico razzista e neofascista, che come si è visto produce effetti devastanti.” Secondo Raffaele delle Fave, difensore dell’unica donna ferita, Jennifer Otioto, la pena è addirittura “irrisoria” per il caso specifico. “Specialmente se consideriamo il meccanismo della legge in Italia, che permette la liberazione anticipata, 90 giorni ogni 6 mesi, la semidetenzione e via dicendo.

In altre parole altro che 12 anni di galera, Traini rischiamo di vederlo a spasso tra qualche anno, e il rischio è anche che passi un messaggio per cui qualche emulo possa andare a sparare in giro sapendo che tanto dopo qualche anno sarà libero.”

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