La truffa dei finti ispettori del Fisco per riscuotere il canone Rai

"Apra, siamo gli agenti del Fisco". Ma alla porta di casa si presentano finti ispettori che vogliono farsi pagare il canone

La truffa dei finti ispettori del Fisco per riscuotere il canone Rai

Si presentano alla porta come ispettori del Fisco o dell'Agenzia delle Entrate. Ma non lo sono. Tratti in inganno, centinaia di cittadini gli hanno già aperto le porte di casa lasciandoli entrare. Solo allora gli "ispettori" si sono qualificati come uomini inviati dalla Rai. Il motivo? Stipulare un contratto col versamento del canone per viale Mazzini. Per il momento è successo soltanto a Varese ma, stando alla denuncia della Federconsumatori, gli stessi blitz potrebbero essere replicati in tutto il Paese.

La truffa è dietro l'angolo. O meglio: dietro la porta. Come denuncia la Provincia di Varese, è partita in questi giorni la nuova campagna ideata dai vertici di viale Mazzini per costringere anche gli irriducibili a pagare il canone. Un tentativo in extremis per racimolare entro la fine del 2014, un altro po’ di soldi. Il compito è affidato a un manipolo di persone che si presentano al citofono qualificandosi come "incaricati delle Agenzie delle Entrate". "Ma non è così, sono dei privati cittadini, dei procacciatori di contratti per la precisione, gli stessi ingaggiati ad esempio dagli operatori telefonici – ha denunciato Francesco De Lorenzo della Federconsumatori – presentandosi come incaricati delle Agenzie delle Entrate agiscono sul filo dell’illegalità". Una vera e propria truffa che va ad affiancarsi alle classiche lettere di minaccia allegate ai bollettini in bianco che puntualmente vengono inviati ai nuclei familiari "inadempienti".

Secondo quanto denunciato dalla Federconsumatori, la Rai si sarebbe rivolta a un'agenzia di "procacciatori di contratti". Il modus operandi di questi finti operatori del Fisco è piuttosto semplice e meschino. "I cittadini che ricevono la loro visita - spiega De Lorenzo - non sono tenuti a farli entrare in casa". Una volta entrati, i procacciatori consegnano il bollettino per sottoscrivere un nuovo abbonamento facendo leva sul fatto che un solo pagamento è sufficiente ad azzerare ogni debito con viale Mazzini. "La verità - continua De Lorenzo - è che si tratta ancora una volta di una campagna abbonamenti e di aggressione alla morosità che spara nel mucchio, senza tenere conto di chi davvero non è tenuto a pagare il canone". Come ricorda la Federconsumatori, infatti, non tutti i nuclei familiari sono tenuti a pagare.

Un esempio su tutti: chi non possiede un televisore. E ancora: sono esentati pure chi ha 75 anni di età e chi ha un reddito non superiore a 6.714 euro (ovvero 516,46 euro al mese). Alcuni di questi, purtroppo, sono già caduti nella truffa di mamma Rai.

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