Ucciso da una freccia, il killer: "Ho perso la testa, volevo dormire"

Il pm ha convalidato l'arresto, con "l'aggravante dell'odio razziale", per Evaristo Scalco, l'uomo che ha scagliato la freccia contro Alfredo Javier Romero Miranda. Il peruviano stava festeggiando la nascita del figlio

Ucciso da una freccia, il killer: "Ho perso la testa, volevo dormire"

Alfredo Javier Miranda Romero, il 41enne peruviano ucciso da una freccia scagliata dalla finestra dell'abitazione di Evaristo Scalco, il maestro d'ascia con la passione per gli archi, stava festeggiando la nascita del figlio, nato poche ore prima che lui morisse. Il gip di Genova ha convalidato l'arresto per l'artigiano 63enne con l'accusa di omicidio volontario aggravato dall'odio razziale e futili motivi. Prima di scoccare la freccia, Scalco avrebbe insultato la vittima e i suoi amici: "Stranieri di me...", sarebbero state le sue parole.

La ricostruzione

Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, martedì sera, Miranda Romero, operaio di origini peruviane, si trovava in un bar di via Quattro Canti di San Francesco, nel centro storico di Genova. Aveva colto l'occasione per festeggiare la nascita della figlia e guardare la partita di Champions League tra Liverpool e Napoli assieme agli amici. Erano tutti un po'alticci sicchè, all'uscita del locale, la comitiva aveva cominciato a chiaccherare a voce alta. Stando a quando riporta il Corriere.it, tra gli stranieri ci sarebbe stato anche un diverbio e qualcuno avrebbe tirato calci a una saracinesca. Scalco, che era appena rientrato da Malta nel capoluogo ligure, ha sentito gli schiamazzi provenire dalla strada. Quindi si è affacciato alla finestra ed avrebbe cominciato ad inveire contro Romero e gli altri, anche con termini razzisti. Il peruviano stava riprendendo la scena con lo smartphone quando, ad un certo punto, il 63enne gli ha scagliato contro una freccia uccidendolo.

La convalida del fermo

"Non l'ho fatto a posta, volevo solo dormire", avrebbe spiegato Scalco agli inquirenti. Poi ha aggiunto: "Ho perso la testa quando li ho visti urinare contro il muro. Ho detto che erano degli incivili e per risposta mi hanno lanciato contro uno o due petardi. Non ho capito cosa fossero ma ho avuto paura. Ecco perché ho scoccato la freccia". Per il pm Arianna Ciavattini, che ha convalidato il fermo, si tratta di un omicidio volontario aggravato dall'odio razziale e futili motivi.

Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, la freccia usata da Scalco sarebbe della tipologia più letale tra quelle in possesso dell'artigiano, utilizzata solitamente durante la caccia al cinghiale. Intanto sono stati acquisiti i filmati delle telecamere della zona.

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