Udine, al liceo Marinelli l'impresa si impara sui banchi di scuola

Eco Bin Design, la start up nata tra un compito di italiano e un'esercitazione di matematica

Udine, al liceo Marinelli l'impresa  si impara sui banchi di scuola

L'idea è semplice ma non banale: dei sacchetti in stoffa, né grandi né piccoli, che possono essere appesi al banco di scuola come portarifiuti personale, in modo da evitare passeggiate in classe per gettare nel cestino comune un fazzoletto di carta o un foglio stracciato. Costano 3,99 euro, 4,99 nell'“edizione limitata”. Si vendono durante la ricreazione oppure grazie al sito internet www.ecobindesign3.webnode.it o attraverso i social.

Li produce un'aziendina speciale, la Eco Bin Design, una start-up scolastica: 19 ragazzi di 17-18 anni delle terze classi del liceo scientifico Marinelli di Udine che hanno deciso, su suggerimento dell'insegnante di lettere, di esercitarsi con una propria impresa anziché fare in un ufficio o in una fabbrica le ore richieste dal programma ministeriale scuola-lavoro.

Così si sono scelti come squadra, hanno selezionato il prodotto su cui puntare, hanno investito il proprio capitale (10 euro a testa) e si sono dati delle responsabilità: lo studente che ha proposto l'idea vincente, i sacchetti, è stato indicato come amministratore delegato (altre idee si riferivano al noleggio di attrezzi sportivi, a una app per formule matematiche, alla vendita di libri usati); poi ci sono il responsabile marketing, quello delle vendite, l'addetto alla logistica e quello all'amministrazione. In cinque (di cui 4 ragazze) realizzano manualmente i cestini, grazie alle macchine da cucire delle mamme e a scarti di stoffa di una fabbrica di divani. Anche il riciclo fa parte della filosofia di questa piccola azienda “verde”, che non spreca nulla e che vuol dare ordine ai rifiuti.

Finora, in poco più di quattro mesi, sono stati venduti 130 sacchetti, anche a molti estranei (non soltanto nel bacino di genitori e zii); i conti si faranno a fine anno scolastico, quando il capitale sarà remunerato con la divisione degli utili. Nelle ultime settimane di scuola è prevista anche una presentazione pubblica di questa e di altre analoghe aziende scolastiche della provincia di Udine, e sono in palio alcuni premi.

Il vero premio, però, è quello che questi ragazzi imparano, e cioè a destreggiarsi negli affari simulando il vero mondo dell'economia degli adulti e imitando le catene decisionali alle quali ogni iniziativa è sottoposta. “Ho capito che fare un'azienda è più facile di quel che si crede – ammette con entusiasmo Pietro Cuberli, responsabile della logistica del progetto -.

Quando pensiamo a un'impresa crediamo sempre che sia qualcosa di grande e inaccessibile, con macchinari, fatturati, personale, magazzini, camion. Ora sappiamo che non sempre è così: si può cominciare dalla piccola dimensione e capire che si può crescere, passo dopo passo...”.

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