Cronache

“Urlavo ma non mi sentivano”. Così l’alluvione ha ucciso padre e figlio

Adriana Pianelli ha visto morire sotto i suoi occhi un figlio e il marito durante l'alluvione di giovedì 15 settembre: "Come uno tsunami..."

“Urlavo ma non mi sentivano”. Così l’alluvione ha ucciso padre e figlio

Con la freddezza di chi ancora non si è resa conto della tragedia che si è abbattuta sulla sua vita, Adriana Pianelli racconta quei momenti drammatici in cui la furia dell'acqua le ha strappato il marito e un figlio di 25 anni. "Nulla faceva presagire una roba del genere ma i 3/4 minuti io non so quello che è successo. Io stavo di sopra, l'acqua da 50 cm è cominciata salire a 2 metri. Si è inoltrata ed è andata giù dove erano parcheggiate le macchine. Come uno tsunami, io una roba così non l'ho vista mai", dice Adriana ai microfoni di Pomeriggio 5. Lei è la madre di Andrea Tisba e la moglie di Giuseppe Tisba, morti mentre cercavano di salvare la loro autovettura che si trovava parcheggiata nel garage sotterraneo. Sono due delle dieci vittime della tragedia che ha scosso ancora una volta il Paese.

"Terra, acqua, detriti, macchine, cocci... Di tutto e di più. Quello che trovava lungo il percorso e insomma è andato tutto lì. Sta di fatto che io non ho visto più mio marito e mio figlio. Io ho urlato 'venite su, venite su' ma la forza dell'acqua... E più che altro la terra, che fa da cemento. Non sono riusciti... Sono tornata dentro casa, perché io abito al secondo piano per fortuna. La prima rampa era già allagata e io sono salita. 'Venite su', gridavo", prosegue la donna durante l'intervista a Barbara d'Urso. Nel suo racconto, Adriana Pianelli sembra rivivere davanti ai suoi occhi quei momenti terribili che hanno per sempre cambiato la sua vita. Ricorda i dettagli e ogni secondo dell'inferno di acqua e fango che in pochi attimi ha spazzato via tutto.

"Non so quante chiamate ho fatto ai vigili del fuoco e alla protezione civile. Anche la signora di sotto ha perso il marito, sempre per tirare fuori la macchina. Diego Chiappetti, poverino. È morto anche lui come mio marito e mio figlio. Non si può morire per questo", ha detto prima di lasciarsi andare al pianto. Andrea Tisba era uno studente di ingegneria meccanica che da poco si era iscritto al quarto anno dopo aver conseguito la laurea triennale. Lavorava e studiava per non gravare troppo sui genitori e giovedì sera stava guardando una partita di calcio in tv, sua grande passione, quando con la madre si sono accorti di quanto stava accadendo là fuori, anche se nulla lasciava immaginare una tragedia simile. Giuseppe Tisba, invece, era un operaio. Quella sera era al circolo del paese per incontrarsi con gli amici dopo il lavoro, prima di rincasare. Quando si è reso conto della pioggia battente è corso a casa e ha provato ad aiutare suo figlio a portare fuori l'auto dal garage.

Ma l'acqua li ha sorpresi e intrappolati, senza dare loro via d'uscita.

Commenti