Coronavirus

Vaccini, spunta nuovo piano: si valuta il rinvio del richiamo

Locatelli, coordinatore del Cts, ha spiegato che si starebbe considerando il rinvio della seconda dose a 42 giorni per aumentare il numero di vaccinati

Vaccini, spunta nuovo piano: si valuta il rinvio del richiamo

Per quanto riguarda i vaccini, potrebbe presto arrivare un nuovo piano vaccinale, dato che si starebbe seriamente valutando il rinvio del richiamo. A spiegare meglio cosa sta avvenendo è stato Franco Locatelli, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico che, in una intervista alla Stampa, ha dichiarato: “Si sta considerando di allungare l'intervallo tra la prima e la seconda dose a 42 giorni e usare le dosi disponibili per aumentare il numero dei nuovi vaccinati".

Ritardare il richiamo può aiutare

Una soluzione che sarebbe stata suggerita anche dall’agenzia federale americana: "Anche il CDC ha suggerito questa soluzione in caso di necessità. Non credo si rischi poi di restare senza vaccini per i richiami, perché Pfizer e Moderna hanno dimostrato di saper rispettare gli impegni presi sulle forniture". E per quanto concerne il possibile aumento di soggetti over 60 che rifiutano la somministrazione del vaccino prodotto da AstraZeneca, in seguito alla circolare firmata dal ministero della Salute che indica un suo uso preferenziale alla fascia di età superiore ai 60 anni, Locatelli si è detto certo che "se cominciamo a dire che va garantita un'alternativa rischiamo di alimentare paure e incertezze. Io dico che stiamo offrendo un vaccino sicuro ed efficace, che le persone devono accettare. Poi, se ci troveremo davanti a un numero disarmante di defezioni, riconsidereremo la questione". Il fattore che ha limitato più di tutti l’inoculazione di un numero maggiore di vaccini non è da ricollegare a un problema di logistica, di distribuzione, organizzazione o distribuzione, bensì a una mancanza vera e propria di dosi disponibili di vaccini. Ne sono infatti state consegnate molto meno rispetto alla quantità concordata. L’obiettivo dei 500mila vaccinati al giorno può essere attuabile solo se vi sono i vaccini necessari.

"AstraZeneca è in grado di proteggere"

Ritardare il richiamo potrebbe quindi aiutare a vaccinare un numero maggiore di persone, senza rischiare che poi non ce ne siano abbastanza per la seconda dose. In una intervista al Corriere della sera, Locatelli ha anche spiegato che “il vaccino di AstraZeneca è in grado di proteggere assai efficacemente dal rischio di malattia grave e di morte. Non è vero che si è generata confusione nell'indicare un uso preferenziale delle dosi di AstraZeneca nelle diverse fasi. All'inizio del suo impiego, pur essendo approvato per tutti i pazienti maggiorenni, i dati disponibili sull'efficacia nelle persone anziane erano limitati e per questa parziale incertezza se ne è consigliato l'uso preferenziale nei soggetti sotto i 55 anni. Ma il profilo di sicurezza oltre questo limite d'età non è mai stato in discussione. Una volta disponibili dati di notevole efficacia anche negli anziani si è estesa la raccomandazione anche a loro.

Devono avere assoluta fiducia".

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