Coronavirus

Vaccino, spunta il certificato elettronico: chi rischia il lockdown perenne

L’Oms ammette che si sta valutando l'uso della tecnologia nella risposta al Covid. L'agenzia però ammette che non si ha la certezza che il vaccino possa fermare del tutto il virus

Vaccino, spunta il certificato elettronico: chi rischia il lockdown perenne

Un "certificato elettronico di vaccinazione". Sarebbe questo l’ultimo strumento ideato per combattere la pandemia di coronavirus che da mesi sta sconvolgendo il mondo. "Stiamo esaminando molto da vicino l'uso della tecnologia nella risposta al Covid e uno degli aspetti è come possiamo lavorare con gli Stati membri”, ha spiegato Siddharta Datta, l’esperto di vaccino della divisione europea dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che ha lanciato la proposta.

Come spiega La Verità, pare di capire che la creazione di un patentino riservato ai vaccinati sia più di una ipotesi. L’idea potrebbe nascondere un qualcosa di ben diverso: spingere le persone a sottoporsi alla vaccinazione senza renderla ufficialmente obbligatoria. Perché chi non fosse in possesso del documento vivrebbe in una sorta di lockdown personale che influirebbe pesantemente sulla quotidianità: in pratica sarebbe difficile prendere i mezzi e locali pubblici, andare in palestra o al cinema e programmare i viaggi. La pressione sulla popolazione mondiale sarebbe così forte che si creerebbero le condizioni per un obbligo di fatto.

Ma il vaccino metterebbe davvero fine all’incubo- Covid-19? Non è detto. Ad ammetterlo è il direttore delle emergenze dellì’Oms, Mike Ryan, che ha avvisato: "I vaccini non significano zero Covid. Non risolveranno il problema da soli". Un paradosso della vicenda. Senza quello che qualcuno può considerare quasi come un antidoto al male non si può vivere normalmente eppure anche con esso l’incubo potrebbe non finire.

In Italia sembra per il momento escluso l’obbligo giuridico del vaccino. Ma nessuno può escludere cambi di scenari. Basta sentire le parole del consulente di Roberto Speranza, Walter Ricciardi ("Se capissimo che serve il 90–95% di copertura per ottenere l’immunità di gregge si potrebbe valutare anche l’obbligo", ha affermato qualche giorno fa), o quelle del viceministro Pierpaolo Sileri ("… al momento non credo sarà necessario un obbligo per tutta la popolazione. Quello che interessa maggiormente in questo momento è che vanga fatto dalla popolazione più fragile”), così come la frase pronunciata dal premier Giuseppe Conte sul Tso nel corso della presentazione dell’ultimo Dpcm.

Non va dimenticato quanto affermato dal sindaco di Bergamo, il dem Giorgio Gori, che aveva twittato: "Niente obbligo, ma facciamo che a scuola, nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei cinema, nei teatri e negli stadi entra solo chi è vaccinato. Poi ognuno si regola". O, ancora, la proposta avanzata dal senatore di Italia viva Davide Faraone che ha invocato il "passaporto sanitario integrato al vaccino" in assenza del quale, si dovrebbe interdire l'accesso a "luoghi pubblici con rilevante presenza di soggetti a rischio, come scuole e ospedali".

Non meno importanti le parole pronunciate dal commissario Domenico Arcuri un paio di settimane fa: "Stiamo progettando una piattaforma informatica che consentirà di sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto". Chissà, forse ci potrebbe già essere un qualcosa in cantiere.

Ottima notizia la creazione di un vaccino contro Covid-19 ma sarebbe giusto che le persone possano scegliere in totale libertà se assumere il farmaco oppure no.

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