Si è raggiunto il limite nel quartiere torinese di Vanchiglia, dove i residenti sono ormai da tempo in ostaggio di spacciatori e balordi di ogni genere. Gli episodi di degrado urbano continuano a ripetersi e sono in molti a dirsi esasperati dalla situazione.
Eccoci dunque arrivare al raid avvenuto nella notte dello scorso mercoledì 4 dicembre. Un gruppo di uomini, incappucciati e col volto coperto da spesse sciarpe, è infatti sceso in strada per affrontare i pusher già attivi nella zona. Intorno alle ore 22:00, la spedizione si è diretta verso via Cesare Balbo, luogo in cui gli spacciatori si sono spostati per gestire i propri illeciti traffici dopo essere stati allontanati dalle vie antistanti la scuola elementare Fontana.
Dopo aver individuato e raggiunto gli obiettivi, il gruppo di italiani incappucciati è entrato in azione. Decisi a liberarsi di loro ed a scacciarli una volta per tutte dal quartiere, i ragazzi hanno intimato agli spacciatori, la maggior parte di origine africana, di andarsene, senza lesinare qualche spintone. Stando ad alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, non sarebbero mancati neppure schiaffi e pugni.
Preoccupati per quanto stava accadendo, alcuni residenti hanno allora deciso di contattare le forze dell'ordine locali, ma all'arrivo degli agenti della questura tutti i partecipanti alla zuffa si erano già dileguati. Ad attendere gli uomini in divisa, un giovane africano, risultato poi essere un 20enne gambiano, tale Babu. Avvicinatosi spontaneamente agli agenti, il giovane pusher ha raccontato di essere stato aggredito insieme ai compagni da un gruppo composto da 5 ragazzi travisati che parlavano italiano.
Gli inquirenti stanno ora indagando per far luce sull'intera vicenda. Al momento è esclusa l'ipotesi di uno scontro fra bande per il dominio della zona, così come sono in molti a non credere alla tesi dell'aggressione razzista. In tanti, infatti, ritengono si sia piuttosto trattato di un tentativo di provvedere da soli a ristabilire l'ordine nel quartiere. Di certo pare quantomeno singolare che sia uno spacciatore a chiedere aiuto a dei poliziotti.
“Può essere che si sia trattato di un regolamento di conti tra pusher, oppure che sia il primo tentativo di giustizia fai da te, come temevo, ma è anche possibile che sia opera di qualcuno che non vuole la presenza di forze dell’ordine in giro”, ha dichiarato Luca Deri, presidente della circoscrizione, ai microfoni di “Repubblica”. “Negli ultimi tempi la polizia interviene e arresta ogni giorno almeno due spacciatori, ma in zone come piazza Santa Giulia, i residenti sono esasperati: da tre anni hanno la presenza di almeno dodici pusher e il fracasso dei locali”.
Mentre le indagini proseguono, l'opinione dei residenti di Vanchiglia si divide. C'è chi condanna questo probabile tentativo di farsi giustizia da soli senza lasciar intervenire le forze dell'ordine, e chi, invece, afferma di comprendere bene le regioni che hanno spinto il gruppo di italiani ad agire. “È giusto.
Gli spacciatori stanno diventando troppo invadenti, a volte offrono la droga anche ai mei genitori che hanno più di settantanni”, ha commentato un residente, come riportato da “La Stampa”.A detta di alcuni, infine, il blitz contro gli spacciatori sarebbe stato eseguito da un gruppo di antagonisti che non vuole i pusher in zona perché la loro presenza attira i cosiddetti “sbirri”.
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