Jorge Mario Bergoglio - il Papa - ha un soprannome. Si tratta di una voce che deve ancora trovare conferma, ma che inizia a circolare. Uno di quei "nomi da prete", che non raffigurano degli "scherzi", ma che tendono ad identificare il carattere e le opere sacerdotali di un consacrato. In questo caso, a dire il vero, vanno tenute in considerazioni le opere pastorali, quelle magisteriali, e quelle di governo. Se non altro perché l'ex arcivescovo di Buenos Aires è il vertice della Chiesa di Roma, dunque di quella universale. Il soprannome in questione - come ventilato dal Venerdì di Repubblica, in un articolo ripreso pure da Dagospia, è "Terminator". E il perché è abbastanza deducibile.
Il gesuita argentino non è incline ad assecondare certe tradizionali logiche curiali: uno dei prefetti della Santa Sede è laico; quello della Segreteria per l'Economia non è neppure vescovo: il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede è divenuto cardinale dopo essere stato nominato e così via. Ma non è solo una questione di gerarchie ecclesiastiche. Non si tratta di mettersi a spulciare le diocesi per comprendere quali siano state dimenticate o bypassate nei concistori (Milano è esemplificativa).
Papa Francesco sarebbe appellato come "Terminator" soprattutto per una serie di vicissitudini contemporanee al suo pontificato: il sequestro di documenti in alcuni uffici della Segreteria di Stato, che è avvenuta di recente, è uno degli episodi - in termini di scandalo - che possono essere utilizzati per comprendere il perché del presunto nomignolo. Ma la fonte sopracitata elenca una serie di pilastri vaticani - tutti connotati da una spiccata storicità - che sarebbero precipitati sotto il regno di Bergoglio. Si va dalla Rota romana al capitolo di San Pietro, passando per l'Università lateranense e per gli organi che si occupano di finanze vaticane.
Poi ci sono gli scandali, quelli che hanno accompagnato parecchi pontificati, ma che sembrano aumentare di numero: dal cardinale George Pell, che Jorge Mario Bergoglio aveva scelto come numero 3 del Vaticano e che ora si trova in carcere in Australia per abusi, a mons.
Gustavo Oscar Zanchetta, che il Papa ha nominato all'Apsa, ossia presso l'ente che si occupa di amminsitrazione del patrimonio della Sede apostolica, ma che è finito nella bufera in Argentina per via di accuse inerenti anche abusi sessuali.Negli ambienti ecclesiastici, dove gli appellativi sono abbastanza diffusi, Bergoglio sarebbe diventato "Terminator", cioè un distruttore.
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