"Vi racconto mio padre Ennio: un fuoriclasse"

"Vi racconto mio padre Ennio: un fuoriclasse". Il figlio del premio Oscar: "Che decisione difficile fare il musicista come lui"

"Vi racconto mio padre Ennio: un fuoriclasse"

Intanto parla tale e quale suo padre: frasi brevi, secche, interruzioni improvvise, qualche fuga nel romanesco. Da ragazzo Andrea Morricone ha preso la decisione più difficile di tutte: dirigere orchestre e comporre colonne sonore pur essendo figlio di Ennio, ossia di una leggenda da due Oscar che ha scritto la storia del cinema.

«La differenza con lui è soprattutto nel fatto che io ho scritto 40 colonne sonore, papà più di quattrocento» sorride lui, 55 anni, educatissimo e molto riservato. Stasera sarà a Imaginaction, il Festival internazionale del videoclip di Forlì che ha un cast alto e trasversale, da Checco Zalone a Bennato, da J-Ax a Luis Fonsi in quello che da anni è uno degli eventi più attesi dell'estate. E ci sarà con Franco Simone, cantautore che l'Italia ha spesso trascurato ma che in Sudamerica ha grandissima popolarità. Che coppia, ebbene sì, questa è una vera sorpresa. Sul palco di quella sorta di drive-in a cielo aperto allestita all'aeroporto di Forlì loro due parleranno di musica presentando (anche) un progetto inedito e inatteso: le loro canzoni. E chi l'avrebbe detto.

Scusi, Andrea Morricone, come vi è venuta questa idea?

«Ci conosciamo da qualche anno e sono stato anche ospite di una sua trasmissione. È un incontro di due sensibilità totalmente distinte ma non distanti».

Quindi c'è un disco alle porte?

«Siamo in pieno work-in-progress. Io ho scritto le musiche, lui i testi, che sono belli e lui li interpreta da vero maestro. È una voce di grande qualità che accarezza le mie note. Diciamo che potremmo definirlo un incontro tra classicità e innovazione».

Ma quando esce?

«Entro qualche mese, probabilmente entro l'anno. Al momento sono nove o dieci brani già quasi pronti, dei quali qualcuno è meno belcantistico e calato in contesti più ritmici».

Lei ha composto colonne sonore (ad esempio quella premiatissima per L'industriale di Giuliano Montaldo). Adesso l'approdo alla canzone pop.

«Sin dai tempi di Nuovo Cinema Paradiso, la colonna sonora per il film di Tornatore che ho seguito con mio papà, in tanti dicono che io abbia un bel talento per scrivere melodie. Adesso forse ho trovato l'equilibrio giusto con Franco Simone, che ha una voce molto dolce ed emozionante ed è pure favoloso come interprete e liricista. Spero di avere composto per lui quelli che mi piacerebbe fossero temi memorabili per voce».

Andrea Morricone, che cosa disse papà Ennio quando gli comunicò che avrebbe fatto il musicista?

«Non era d'accordo, naturalmente. Ma non si è opposto. Mi disse un in bocca al lupo che voleva dire tante cose».

Oggi come giudica la sua decisione?

«Direi che ho preso una decisione coraggiosa».

Ennio Morricone è mancato il 6 luglio.

«Nell'ultimo periodo, a causa del lockdown, avevamo trascorso molto più tempo insieme. Ha avuto complicanze legate alla frattura del femore e ci siamo parlati l'ultima volta il giorno prima. Eravamo molto uniti, mia mamma, i miei fratelli io e lui, e sono sicuro che abbia sentito la nostra felicità e la nostra sintonia fino alla fine. Ha affrontato con coraggio e unicità anche gli ultimi momenti. L'ha fatto da fuoriclasse qual era. Ecco la vera definizione di papà: era un fuoriclasse».

Il mondo lo ha pianto con una dimostrazione di affetto globale.

«Abbiamo ricevuto manifestazioni d'affetto da tutti, dalle star e dalle persone qualsiasi».

Anche da Clint Eastwood, che è rimasto molto silenzioso?

«Anche da lui».

Nell'ultima intervista al Giornale, l'anno scorso, Ennio Morricone si lamentava ancora del proprio «gesto» da direttore d'orchestra. A novant'anni!

«Questo conferma quanto fosse grande. Lui mi diceva sempre che il direttore non se deve move troppo e mi insegnava sempre il gesto piccolo. Spesso ci confrontavamo su argomenti musicali, sulle composizioni, su come dirigere un'orchestra».

La sua lezione massima?

«Era convinto che fosse fondamentale la cosiddetta orchestrazione dell'unisono».

Non proprio una cosa semplicissima.

«Ricordo che, quando ero ragazzo, lui scriveva appunti sui fogli di pentagramma. Li ho conservati. Per me sono tesori che non dimenticherò mai».

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