Cronache

Violentata da madre e patrigno, raccoglie l’orrore nelle poesie

Una minorenne che ha vissuto segregata per anni ha raccolto in una serie di poesie gli abusi e le violenze sessuali subite dalla madre e dal patrigno

Violentata da madre e patrigno, raccoglie l’orrore nelle poesie

È stata violentata e torturata dalla madre e dal suo compagna sin dall’età di 11 anni. Eppure lei ha avuto la forza di raccontare tutto in una serie di poesie che la polizia ha trovato in un cassetto chiuso nella casa degli orchi.

Con un delicato lavoro svolto dalla scuola e dai servizi sociali, con la supervisione della procura di Santa Maria Capua Vetere, si è venuti a conoscenza delle terribili situazioni in cui la bambina si è trovata in quella casa di Mondragone dove sono stati rinvenuti video con immagini di sesso violento. Le immagini ora sono al vaglio della procura che ipotizza che ci siano altre vittime della coppia fuggita in Germania e, poi, arrestata tre giorni fa.

Ma ad impressionare gli inquirenti sono anche le poesie ritrovate. Una di queste, scritta per il patrigno, recita:“Ormai sono cresciuta e tu non ti penti di ciò che hai fatto? Io ti auguro di crepare, di andare all’inferno, più veloce che mai”. Un’altra è intitolata ‘Tristezza’. “La cosa più brutta - si legge nel testo agli atti - è che voi sembrate essere felici della mia tristezza- Pensate che io non sia un essere umano, voi pensate che io sia un robot, una pietra”. Secondo il gip “il contenuto delle poesie svela in maniera estremamente spontanea il malessere della ragazzina, il suo isolamento”.

D’altronde la madre era complice del patrigno e insieme la legavano e la picchiavano con una cinghia, le gettavano addosso acqua bollente perché non raccontasse niente a nessuno. “I testi sequestrati - scrive ancora il giudice per le indagini preliminari - rendono il senso di incomprensione della vittima e nello stesso tempo il suo desiderio di ‘normalità’”. Le poesie, insieme alle testimonianze e ai video rinvenuti dimostrano come la vittima vivesse quasi segregata e sono alla base del teorema che ha portato a un mandato d’arresto europeo che da tre giorni tiene il cuoco di Cellole in carcere, a Torino, e la sua compagna ai domiciliari con le accuse di violenza sessuale su minore e maltrattamenti in famiglia.

La vittima, ascoltata in incidente probatorio, fortunatamente non dovrà subire lo stress di un nuovo interrogatorio.

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