Dopo l'incubo della violenza sessuale arriva anche quello delle minacce. Non c'è pace per una giovane studentessa che, dopo aver subito abusi sessuali, è stata aggredita in casa sua, perché ritirasse la denuncia a carico del suo violentatore.
Lo scorso marzo, la 20enne stava tornando a casa dopo una festa, quando, in piazza Grimoldi a Como, era stata fermata e scaraventata contro un muro, per poi essere palpeggiata e ferita al collo con una bottiglia rotta. Qualche giorno dopo quella notte, la ragazza aveva riconosciuto il suo aggressore, che era stato fermato dai carabinieri, mentre era in compagnia di altre due persone.
È stato proprio uno dei due amici a recarsi a casa della ragazza per intimidirla: "Ritira la querela, se no faccio del male a te e a chi ti vuole bene", l'avrebbe minacciata l'uomo, come riporta la Provincia di Como. L'uomo si sarebbe introdotto in casa della 20enne con la scusa di consegnare un pacco, ma quando la giovane ha aperto la porta è stata aggredita brutalmente, strattonata e afferrata per il collo. Poi l'uomo l'avrebbe scaraventata a terra e minacciata, intimandole di ritirare la denuncia ai danni dell'amico.
Il padre, che al suo ritorno ha trovato la figlia sotto choc, ha avvisato i carabinieri che hanno ricostruito tutta la vicenda e arrestato l'aggressore, riconosciuto sia dalla ragazza che dalla zia, dato che il giorno prima aveva chiesto se la 20enne abitasse lì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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