Cronache

Violenza senza senso sul treno: pesta il cane fino ad ammazzarlo

Orrore su un treno dell'Essex: 22enne pesta a sangue un cagnolino. La polizia lancia l'appello sui social per identificarlo e lo arresta

Violenza senza senso sul treno: pesta il cane fino ad ammazzarlo

Una violenza atroce e senza senso. Ronnie, uno Staffordshire bull terrier, ha provato a reagire ma è stato inutile. Perché quella tempesta di calci e botte gli hanno causato una complicazione respiratoria che ha lasciato il cane senza vita. Fortunatamente le telecamere di sicurezza del treno hanno permesso di incastrare Kieren Milledge, un 22enne dell'Essex. A riconoscerlo sono stati alcuni giovani che, alla vista delle brutali immagini diffuse dalla polzia, si sono fiondati dalla polizia per denunciarlo.

Oggi Kieren Milledge si trova dietro le sbarre e dovrà scontare 21 settimane di carcere. L'accusa è di maltrattamenti sugli animali. Lo scorso 10 ottobre, come riporta il Messaggero, il personale della Greater Anglia ha esaminato le immagini delle telecamere di sicurezza dopo aver trovato diversi escrementi sui sedili di un vagone. Solo allora hanno scoperto l'atroce morte toccata a Ronnie. "Nei fotogrammi si vede prima l'uomo sbattere il cane contro le pareti e lanciarlo nel corridoio del vagone - racconta Federica Macagnone sul Messaggero - infine lo picchia e lo schiaccia con un piede contro un sedile, premendo fortemente sul muso e sul corpo". Secondo gli investigatori, lo Staffordshire bull terrier avrebbe fatto i propri bisogni sui sedili del treno per le botte che stava ricevendo: "Venti minuti di pura follia terminati solo quando i due sono scesi dal vagone".

Gli agenti della British Transport Police (BTP) hanno pubblicato on line gli screenshot del pestaggio per farsi aiutare a riconoscere il responsabile. In men che non si dica sono state informazioni che hanno permesso di risalire a Milledge. Una volta arrestato, il 22enne ha raccontato agli agenti che Ronnie era morto tre giorni dopo il pestaggio a causa di una complicazione respiratoria.

"Il mio assistito si assume ogni responsabilità - ha detto Joanne Chips, avvocato della difesa - Mi ha detto che aveva bevuto e non ha alcun ricordo di quei momenti".

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