Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, durante la conferenza stampa dedicata all'aggiornamento sui nuovi contagi da coronavirus, ha fornito nuovi numeri sullo stato della diffusione dell'epidemia in Italia. In base alle ultime informazioni, attualmente, nel Paese, sono 276 le persone guarite dal Covid-19, mentre i nuovi deceduti registrati oggi sarebbero complessivamente 28 (17 in Lombardia, 5 in Emilia-Romagna, 2 nelle Marche, 3 in Veneto e uno in Puglia), portando il totale a 107.
Quanti sono i malati
Il numero totale di contagiati, passa dai 2.036 malati di lunedì ai 2.502 di ieri, fino ad arrivare a 3.089 di oggi. La concentrazione maggiore è nel focolaio in Lombardia, con 1.820 casi e 73 deceduti (circa il 70% del totale). Segue, poi, l'Emilia Romagna con 544 casi e 22 decessi, il Veneto con 360 casi e 6 decessi. Il numero dei nuovi morti oggi è superiore di una persona rispetto a ieri (28 contro 27). Ma cresce anche, in proporizione, il numero dei pazienti guariti: il 2 marzo erano 149, ieri sono cresciuti di 11 unità e oggi aumentano, con 116 persone.
Positivo il sindaco di Piacenza
E tra i nuovi contagiati della giornata di oggi compare anche il nome di Patrizia Barbieri, primo cittadino di Piacenza, risultata positiva al test per il Covid-19. A renderlo noto è stata proprio lei, attraverso il suo profilo Facebook, dove ha scritto: "In questo momento sto lavorando da casa. Ci tenevo a rassicurarvi sul fatto che continuerò a lavorare da qui per gestire questa emergenza e che ho piena fiducia nella competenza e nell'operato del nostro servizio sanitario".
I numeri
La percentuale dei morti, in Italia, fra le persone che sono risultate positive è del 3,47%, mentre quello dei guariti è del 8,94%. Soltanto oggi, infatti, i guariti dalla malattia sono 116. Nel corso del bollettino delle ore 18 sulla diffusione del nuovo virus in Italia, Borrelli ha poi chiarito nel dettaglio il numero dei guariti regione per regione: 250 persone in Lombardia, 6 in Emilia Romagna, 9 in Veneto, 4 in Liguria, una in Toscana, 3 nel Lazio, una in puglia e 2 in Sicilia.
Le valutazioni sulla zona rossa
Durante la conferenza stampa, dedicata all'aggiornamento dei nuovi casi, Borrelli ha spiegato che il Paese dovrà abituarsi a "eventuali misure nuove e diverse da quelle pregresse" e ha chiarito: "Tutto dipenderà dalla situazione nella quale ci troviamo". Come riportato da Repubblica, il caso del contagio del bebè ieri a Bergamo, indicherebbe infatti i comuni di Nembro e Alzano Lombardo, centri della media valle Seriana dove vivono 25mila persone, come un possibile altro punto critico. Intanto viene data massima diffusione alle indicazioni del Comitato scientifico, che esprimerebbe "forte preoccupazione" e ribadisce i consigli per limitare il numero dei contagi: eventi sportivi a porte chiuse per 30 giorni, niente meeting e congressi e anziani invitati a uscire il meno possibile. In queste ore, l'Istituto superiore della Sanità sta valutando anche se allargare la zona rossa.
"Da evitare baci e abbracci"
Il capo della Protezione civile, nel corso dell'aggiornamento, ha anche fornito alcune indicazioni ai soggetti più fragili: "Credo che, in questa situazione, in cui c'è una trasmissione del virus, è consigliabile per le persone fragili e che hanno un'età adulta di contenere al massimo le uscite, le occasioni di contatto e frequentazioni di persone". E ha aggiunto: "Da evitare, allo stesso modo, le strette di mano, i baci e gli abbracci. Sono cautele da adottare per evitare di diffondere il contagio".
Il piano del governo
Intanto è pronto il piano del governo per aumentare i posti di terapia intensiva sul territorio, delineato in una circolare del ministero della Salute. In base ai dati forniti, si prevede, infatti, un incremento del 50% dei posti letto in terapia intensiva e del 100% nelle unità di pneumologia e malattie infettive. È prevista la "rimodulazione locale delle attività ospedaliere" ed è "necessario redistribuire il personale sanitario per l'assistenza, con un percorso formativo 'rapido', qualificante per il supporto respiratorio per infermieri e medici". "In qusto momento siamo concentrati per adottare tutte le misure per ottenere un effetto o di contenimento del virus o di ritardo della diffusione", ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che ha aggiunto: "Abbiamo un sistema sanitario che, per quanto eccellente ed efficiente rischia di andare in sovraccarico". E ancora: "Non dobbiamo stravolgere le nostre abitudini. Dobbiamo lavare le mani spesso e tossire nel fazzoletto o nella piega del gomito. Manteniamo un metro di distanza nei contatti sociali. Evitiamo abbracci, strette di mano, luoghi affollati. Chiederemo all'Ue tutta la flessibilità di bilancio di cui ci sarà bisogno per sostenere le nostre famiglie, le nostre imprese. L'Europa dovrà venirci e sostenere il nostro sforzo".
Scuole chiuse
L'esecutivo ha preso la decisione di chiudere "in via prudenziale" scuola e università in tutta Italia da domani al 15 marzo. In particolare, strutture e atenei saranno chiusi anche al personale amministrativo nelle zone rosse, mentre nel resto d'Italia saranno sospese soltanto le lezioni. La misura è stata presa con un decreto in vigore da oggi, che dovrebbe essere firmato questa sera dal presidente del Consiglio Conte.
Che ha specificato: "Abbiamo preso questa decisione dopo aver consultato il professor Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, lasciando valutare agli esperti come sta evolvendo il virus e le valutazioni finali. Torneremo ad aggiornarvi presto, stiamo lavorando alacremente sul dpcm, abbiamo già la prima bozza pronta".
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