Coronavirus

Virus, l'ultima trovata dell'Anpi: far suonare "Bella Ciao" dai balconi

L'Italia chiusa in casa. La proposta dei partigiani in vista del 25 aprile: "Facciamo sentire, in musica, dai balconi, dalle finestre, la forza della Liberazione"

Virus, l'ultima trovata dell'Anpi: far suonare "Bella Ciao" dai balconi

Passino gli applausi a medici e infermieri, passi l'inno d'Italia mixato da dj improvvisati sui tetti delle città e pure quegli ottimistici striscioni con la scritta "andrà tutto bene" (siamo sicuri?). In tempo di quarantene forzate va bene ogni cosa: chi non lavora dovrà pur passare il tempo e i messaggi positivi non rovinano mica la pelle. Però occhio a non tirare troppo la corda. Perché finché si tratta di disegnare un arcobaleno su un lenzuolo o di canticchiare l'inno di Mameli, gli italiani si son dimostrati più o meno concordi nel partecipare ai flash-mob. Ma cosa accadrebbe se tra qualche giorno le casse facessero risuonare "Bella Ciao" per le strade dell'intera Penisola?

Per ottenere la risposta alla domanda, basterà attendere il 25 aprile. La festa della Liberazione infatti come sempre arriverà puntuale e con essa non mancheranno le dispute politiche. Giorgia Meloni forse non lo festeggerà (come già successo in passato). Matteo Salvini stavolta non potrà andare a Corleone, viste le restrizioni dovute al coronavirus. Ed è difficile che i nipotini dei partigiani potranno organizzare grossi eventi, a meno di miracoli sullo stop alla diffusione della pandemia. Pensavate che quest'anno ci saremmo evitati le diatribe? Sbagliato. L'Anpi infatti ha lanciato sui social un'idea innovativa (?) che mescola antifascismo e balconate: "Il 25 aprile facciamo sentire, in musica, dai balconi, dalle finestre, la forza della Liberazione, della Costituzione, dell’unità". L'hashtag è #bellaciaoinognicasa al motto di "un'invasione di memoria". Per ora l'iniziativa non sembra aver registrato molte adesioni, almeno non sui social. Ma presto l'Anpi fornirà tutti i dettagli. Non stiamo nella pelle.

Ci sia però permessa una riflessione. Venti giorni fa, quando è iniziata la reclusione forzata, giornali e televisioni si sono sperticati nell'elogio dei vari eventi gioiosi alle finestre. "Ci siamo riappropriati dei balconi", era il motto imperante e qualcuno ha pure scritto un intero pezzo sul "primo weekend senza weekend". Piccolezze retoriche, di fronte a un virus che ha già ucciso 12mila persone, cioè 289 volte le vittime provocate dal crollo del ponte Morandi. Cosa hanno prodotto le canzonette? Poco o nulla. Fondi in più per la ricerca? No. Soldi per l’ospedale in Fiera a Milano? Neppure. La proposta dell'Anpi sembra allora inserirsi pienamente in questo tragicomico filone, fatto di puerile ostentazione di buoni sentimenti. Facciamola pure sentire "la forza della Liberazione" dai balconi delle città. Ma poi cosa ci avremo guadagnato? Un po' di polemiche in più, visto che non tutti apprezzano Bella Ciao; e nulla di concreto per i medici in prima linea. Quest'anno non sarebbe meglio una semplice raccolta fondi?

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