Cronache

"Voglio vederlo, se no mi metto in ginocchio". La disperazione della mamma di Mauro Romano

Dagli Emirati Arabi giunge la smentita: Mohammed non è Mauro Romano, ma la famiglia salentina continua a non darsi pace e vuole un confronto

"Voglio vederlo, se no mi metto in ginocchio". La disperazione della mamma di Mauro Romano

La mamma di Mauro Romano vuole un confronto con Mohammed Al Habtoor. L’ha chiesto la stessa donna durante un collegamento nella puntata di ieri di “Chi l’ha visto?”.

La trasmissione condotta da Federica Sciarelli ha fatto il punto su ciò che sappiamo della vicenda della presunta somiglianza tra lo scomparso Mauro e Mohammed, anche attraverso alcune precisazioni di rito. Si è parlato di Mohammed Al Habtoor su Visto e Oggi, per via di due flirt in passato con Manuela Arcuri e Valeria Marini: Sciarelli ha specificato che non si tratta di uno sceicco, ma del rampollo di una famiglia benestante, e che andare avanti con questa vicenda è considerato oltraggioso da queste persone.

Chi l’ha visto?” ha anche ascoltato Stefania Franchini, avvocatessa italiana che vive ad Abu Dhabi, la quale ha mostrato l’autobiografia del padre di Mohammed, Khalaf, che contiene alcune foto dei figli risalenti alla fine degli anni ’70, quando cioè il piccolo Mauro è scomparso dalla natia Racale. La famiglia di Mohammed viene dal Libano e si è stabilita negli Emirati Arabi alla fine degli anni ’60 e ora che è adulto Mohammed somiglia moltissimo al padre. Franchini ha anche spiegato le ragioni per cui la famiglia libanese si sentirebbe offesa: sono musulmani e quindi Khalaf avrebbe potuto avere fino a 4 mogli e quanti figli avesse voluto, non ci sarebbe stata ragione di rapire un bambino, per giunta italiano e figlio di “infedeli”. “Vogliono essere lasciati in pace - ha chiosato l’avvocatessa - Non vogliono pubblicità”.

La madre di Mauro, Bianca Romano, però non si dà pace. “Io dico che è mio, va bene? - ha affermato durante il collegamento - Per poter togliere questo di mezzo, dovrebbe esserci un colloquio e parlare. Perché se io l’ho identificato ma non è mio, mi scuso. Dico: perdonatemi, ho sbagliato, vi ho dato dispiacere. Rimaniamo amici e buongiorno e buonasera. Io voglio fare il confronto, voglio vederlo con i miei occhi. Se non è mio io gli chiedo scusa pure in ginocchio se vuole. Ma bisogna farlo”.

Sciarelli, che ha invitato a comprendere la disperazione dei famigliari dopo oltre 40 anni dalla scomparsa, ha ascoltato in collegamento anche Antonio La Scala, legale della famiglia Romano. “Nessuno di noi ha mai detto con certezza che si trattasse di Mauro Romano - ha specificato - Vorremmo sapere se è lui oppure no.

Sarebbe bello pure una telefonata, un contatto, per mettere fine a questa storia che sta logorando ancor di più i poveri genitori di Mauro Romano”.

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